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Legge elettorale: bocciate le preferenze di genere per 20 voti

Il primo via libera di Montecitorio all’Italicum slitta a mercoledì. Bocciatura (a scrutinio segreto) dei tre emendamenti destinati a modifcare la presenza delle donne nelle liste elettorali.
A cura di Redazione
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Ore 22.00 – Voto finale mercoledì – Visto il prolungarsi dei lavori sugli emendamenti e gli ordini del giorno, la Camera dei deputati ha deciso di rimandare a mercoledì mattina il voto finale sulla legge elettorale. Previo accordo tra i gruppi parlamentari, infatti, si è deciso che entro stasera saranno conclusi tutti gli esami dei restanti emendamenti e degli odg, mentre domani con la diretta tv a partire dalle 9.30 ci saranno solo le dichiarazioni di voto finale dei gruppi sull'Italicum e successivamente il voto finale sulla legge

Ore 21.30 – Approvato l'articolo 1 dell'Italicum. Dopo il voto sugli emendamenti che sono stati respinti, la Camera dei deputati ha iniziato a votare la nuova legge elettorale. Approvato il primo articolo ora si passa agli aggiuntivi, mentre l'articolo due della legge viene stralciato. In questo modo l'Italicum in sostanza non vale per il Senato. In precedenza duro confronto tra chi chiedeva che i gruppi politici formatisi in Parlamento dopo le politiche del 2013 dovessero comunque raccogliere firme anche se presenti in Parlamento e chi riteneva il contrario.

Ore 17:55 – Bocciato per soli 20 voti l'emendamento presentato da Gitti sulla doppia preferenza di genere. Il Governo ha sostanzialmente evitato una debacle che avrebbe stravolto il meccanismo delle liste bloccate (ricordiamo che, dopo il no alle quote rosa, i deputati del Movimento 5 Stelle hanno invece votato favorevolmente a questo emendamento).

Ore 14.10 – La Camera respinge l'emendamento La Russa sulle preferenze. Dopo una discussione sulla procedura da tenere a causa di due emendamenti forse in contraddizione, Montecitorio ha respinto l'emendamento a prima firma La Russa. Le preferenze non sono passate per una manciata di voti. I voti favorevoli infatti sono stati 299, quelli contrari 264. La seduta ora è stata sospesa.

Ore 13.45 – Francesco Boccia del Pd ha firmato gli emendamenti sull'introduzione delle preferenze nella legge elettorale. Lo ha annunciato lo stesso deputato. "Non sostenere le preferenze è una scelta ipocrita", ha affermato il presidente della commissione Bilancio di Montecitorio.

Ore 13:00 – Dopo le tante polemiche sui tempi contingentati, la Camera affronta la spinosa questione delle preferenze. Il Movimento 5 Stelle, che ieri ha votato contro le quote rosa, ha fatto sapere di voler votare a favore dell'inserimento delle preferenze, riaprendo sostanzialmente la partita sui numeri e chiedendo alle stesse parlamentari che ieri hanno protestato per il no alle quote rosa di votare dunque a favore dell'emendamento.

Ore 12:00 – Prima modifica alla legge elettorale da parte della Camera dei deputati, che ha approvato l'emendamento che fissa nel 37% la soglia di sbarramento per il premio di maggioranza (che sarà del 15%) e al 4,5% lo sbarramento per i partiti non coalizzati.

Ore 10:30 – Sono riprese le votazioni degli emendamenti sulla legge elettorale alla Camera dei deputati. Fonti interne sottolineano che il voto finale potrebbe arrivare nella serata di oggi, anche se resta da capire come procederanno i lavori odierni. Tra gli argomenti da discutere oggi il voto dei fuori sede, le preferenze e l'obbligatorietà delle primarie per i partiti.

Riprende oggi alle 10 alla Camera il dibattito sulla legge elettorale. A tener banco è però ancora la polemica sulle ‘quote rosa', dopo la bocciatura (voto a scrutinio segreto) dei tre emendamenti bipartisan che prevedevano l'alternanza di genere nei listini bloccati e la parità nei posti in lista. Non è servita a nulla la protesta ‘in bianco' delle 90 parlamentari.  Le deputate chiedono "di capire perché sono venuti a mancare i voti del Pd". Ma Matteo Renzi assicura che "nelle liste democratiche l’alternanza sarà assicurata. Ho mantenuto la parità di genere da presidente della Provincia, da sindaco, da segretario, da presidente del consiglio dei ministri. Non intendo smettere adesso", ha scritto il sindaco-premier su Facebook.

Di legge elettorale (e quote rosa) Renzi ha parlato anche nel corso dell'assemblea dei deputati Pd.  "Se ci saranno le condizioni per discutere al Senato di parità di genere, riapriremo la discussione", ha detto, aprendo uno spiraglio in merito ai provvedimenti che dovrebbero rivoluziona la presenza delle donne nelle liste elettorali. Il premier ha poi espresso "marcato dissenso" rispetto a chi ritiene "la legge elettorale che sta per essere approvata alla Camera incostituzionale". E sempre intervenendo all'assemblea dei democratici sulle riforme costituzionali, Renzi promette che entro un paio di settimane "sarà formalizzato un atto parlamentare su Senato e Titolo V". Intanto non si fermano le polemiche, anche in relazione a qualche commento decisamente discutibile, come quello della parlamentare democratica Giuditta Pini:

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