350 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Le proteste di Forconi e trasportatori mandano la Sicilia in tilt

Il Movimento Forza d’urto paralizza la regione. Disagi nelle principali città e corsa al pieno. La protesta andrà avanti fino a venerdì.
A cura di Alfonso Biondi
350 CONDIVISIONI
Proteste nei pressi della raffineria di Augusta

La Sicilia è in panne. Le proteste messe in campo dal Movimento Forza d'urto, cui aderiscono il Movimento dei Forconi e gli autotrasportatori dell'Aias, hanno raggiunto l'obiettivo prefissato: quello di bloccare la regione. I militanti, come già accaduto ieri, hanno ostruito diverse arterie stradali dell'isola, causando forti disagi. In molte stazioni di servizio la benzina è finita, in altre il prezzo è stato ritoccato (inspiegabilmente) verso l'alto. A Catania il 95 per cento delle stazioni di servizio non può lavorare, a Palermo le code in prossimità dei distributori sono chilometriche, a Gela, poi, i militanti hanno impedito ai dipendenti della raffineria di raggiungere il loro posto di lavoro, bloccando l'uscita dalla fabbrica dei turnisti e l'entrata in azienda dei giornalieri. Nei supermercati iniziano a scarseggiare i generi alimentari, gli scaffali pian piano si vanno svuotando. I rifornimenti non arrivano.

A Palermo vengono presidiati in maniera stabile lo slargo antistante il porto e la rotonda di via Oreto. I manifestanti impediscono il transito ai mezzi pesanti e le automobili subiscono pesanti rallentamenti. La protesta, in base a quanto dichiarato inizialmente dal Movimento, dovrebbe durare fino a venerdì 20 gennaio.

Oggi la pagina fecebook del Movimento dei Forconi ha rilanciato un articolo pubblicato da Repubblica.it nel quale viene fatta ulteriore chiarezza sulle richieste alla base della protesta:

 I Forconi chiedono la defiscalizzazione dei carburanti, l'applicazione dell'articolo 37 dello statuto siciliano che prevede di trattenere nell'Isola le imposte sulle imprese che hanno in Sicilia stabilimenti e impianti, la possibilità per la Regione di stampare autonomamente moneta.

Martino Morsello, leader dei Forconi, ha ribadito che "questa classe politica deve andare a casa, tutta senza distinzioni". Intanto, dopo un tam tam su facebook, alcuni studenti hanno dato vita a un movimento di supporto alla protesta in corso, preannunciando uno sciopero regionale per la giornata di venerdì.

350 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views