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Le proposte di Elsa Fornero su articolo 18, contratti e mobilità

La riforma del lavoro pare essere in dirittura d’arrivo. Previste nuove norme sui contratti e un ritocchino all’articolo 18. Sugli ammortizzatori sociali s’è fatto un passo verso i sindacati.
A cura di Alfonso Biondi
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Il Ministro Elsa Fornero

Chiudere l'accordo entro il 23 marzo non sembra più così impossibile. L'incontro di ieri tra il Ministro del lavoro Elsa Fornero e i rappresentanti delle sigle sindacali ha dato delle indicazioni molto importanti e sembra che l'accordo sia davvero a un passo. Il Ministro ha illustrato ai leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl la proposta del governo sull'articolo 18. Nello specifico, il diritto al reintegro nel posto di lavoro resterebbe solo nel caso di licenziamenti discriminatori. Nel caso l'azienda licenzi per motivi economici, sarebbe previsto solamente un indennizzo; nel caso di licenziamenti per motivi disciplinari, poi, toccherebbe al giudice optare per il reintegro o per l'indennizzo. Prevista anche una soglia al risarcimento in caso reintegro, probabilmente non superiore ai 24 mesi: se ad esempio la sentenza arriva dopo 5 anni, il lavoratore ha diritto al massimo a 2 anni di arretrati; fermo restando che i contributi pensionistici sono a carico dell'azienda per tutto il periodo.

Apprendistato canale principale di ingresso al lavoro- Sui contratti, come spiega il Corriere della Sera, la Fornero ha redatto un documento di 5 pagine, intitolato "Linee di intervento sulla disciplina delle tipologie contrattuali". L'obiettivo resta quello di "rendere più dinamico il mercato del lavoro, contrastando allo stesso tempo il fenomeno della precarizzazione". La forma normale di lavoro resta il contratto a tempo indeterminato, ma grande importanza rivestirà il contratto di apprendistato, che sarà il canale principale di ingresso nel mercato del lavoro. La facoltà di assumere apprendisti sarà subordinata "al fatto che il datore di lavoro possa dar conto di una certa percentuale di conferme in servizio nel passato recente". Tradotto: le aziende potranno stipulare contratti di apprendistato, che comportano per loro grandi agevolazioni sui contributi, solamente se dimostrano di aver assunto a tempo indeterminato parte di coloro che in precedenza hanno assunto come apprendisti. Resterebbero, poi, 7 diversi tipi di contratti, ma sarebbero più difficili da utilizzare.

Contratti a termine, contratti a progetto e partite iva- Prevista una maggiorazione contributiva sui contratti a termine. Le aziende potranno recuperare tale maggiorazione se assumeranno il lavoratore a tempo indeterminato. L'aumento dell'intervallo temporale tra un contratto e l'altro, poi, contrasterà il fenomeno, oggi molto in uso, della successione abusiva dei contratti a termine. Sarà infine eliminato l'obbligo di impugnare il contratto a termine entro 2 mesi e il termine entro cui proporre l'azione in giudizio verrà ridotto a 9 mesi. Un aumento dell'aliquota contributiva riguarderà anche i contratti a progetto (co.co.pro.), per i quali verrà anche proposta una definizione "più stringente" di progetto. Verrà poi eliminata la possibilità di inserire nel contratto clausole che consentano al committente di rescindere il contratto prima della scadenza del termine. Il Ministro ha annunciato anche un'azione di contrasto "all'abuso delle partite iva". Previste quindi "norme rivolte a far presumere, salvo prova contraria, il carattere coordinato e continuativo della collaborazione tutte le volte che duri complessivamente più di sei mesi nell'arco di un anno".

Indennità di mobilità anche dopo la fase transitoria- Per quanto riguarda il tema (caldo) degli ammortizzatori sociali, la Fornero avrebbe promesso ai rappresentanti delle sigle sindacali che, la fase transitoria verrà portata dal 2015 al 2016-17. Successivamente andrà a regime il nuovo sistema, nel quale dovrebbe restare l'indennità di mobilità della quale beneficerà il lavoratore terminata l'Aspi (nuova indennità di disoccupazione). Prevista per i lavoratori anziani la possibilità di costituire, con accordi sindacati-imprese, fondi di solidarietà a carico delle aziende che consentiranno il prepensionamento con 4 anni d'anticipo rispetto alle regole generali.

Martedì incontro tra governo e parti sociali- Il Presidente del Consiglio Mario Monti, d'accordo col Ministro del lavoro e delle politiche sociali Elsa Fornero, ha convocato a Palazzo Chigi le Parti Sociali per martedì 20 marzo alle ore 15.30. Monti fa sapere che si parlerà di "riforma del lavoro in una prospettiva di crescita" e che, nell'occasione, verranno tirate le somme di "un percorso di dialogo avviato a Palazzo Chigi il 23 gennaio 2012". Il provvedimento definitivo dovrebbe arrivare per fine marzo.

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