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La Tobin tax spacca l’Europa

La tassa sulle transazioni finanziarie divide il Vecchio Continente. Molto distanti le posizioni di Francia e Gran Bretagna. E un accordo condiviso sembra davvero una chimera.
A cura di Alfonso Biondi
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Premier inglese

La Francia spinge sulla Tobin tax. L'imposta sulle transazioni finanziarie è una delle priorità di Nicolas Sarkozy per il nuovo anno e, negli incontri europei di questo mese, sicuramente sarà un importante argomento di confronto tra i leader del Vecchio Continente. L'obiettivo dei transalpini è di introdurre una Tobin tax a livello comunitario ma, qualora ci fossero resistenze da parte degli altri Paesi o le trattative vadano per le lunghe, Parigi non avrebbe problemi ad applicare la tassazione sulle transazione solamente entro i propri confini nazionali.

La Francia pronta alla Tobin tax

"Prima della fine di gennaio ci sarà una decisione sull'introduzione in Francia della tassazione delle transazioni finanziarie" ha dichiarato all'emittente francese Bfmtv Henri Guaino, consigliere di Sarkozy. Che la Francia sia intenzionata ad agire anche da sola sulle transazioni lo ha ribadito anche Benpoit Apparu, sottosegretario per l'edilizia popolare. In un'intervista a Radio J., Apparu ha ricordato che il provvedimento in questione potrebbe accelerare l'uscita dalla crisi. Sul parere contrario di Paris Europlace, l' organizzazione che rappresenta le piazze finanziarie francesi, ha poi sottolineato: "Non è certo perché i finanzieri dicono di non voler essere tassati che li ascolteremo".

Germania e Italia per una tassazione comunitaria

Sarkozy si aspetta il solito appoggio da Angela Merkel, appoggio che dovrebbe arrivare a patto che la Tobin tax riguardi tutti e 27 i Paesi dell'Unione europea. Oggi Steffen Seibert, portavoce del governo tedesco, ha affermato che l "‘obiettivo di Berlino è che la tassa sulle transazioni finanziarie sia imposta nell'Europa a 27". E questa è anche la posizione del Presidente del Consiglio italiano Mario Monti, secondo cui andrebbe evitato che i singoli Paesi vadano avanti da soli nell'applicazione della tassa: la sua ricetta resta quella di un provvedimento condiviso a livello europeo. Da segnalare che sulla Tobin tax esiste già una proposta della Commissione europea che dovrebbe consentire di raccattare 50 miliardi di euro entro il 2014.

David Cameron si smarca: "Mi opporrò"

I Paesi contrari alla Tobin tax, al momento, sono la Gran Bretagna, la Svezia e Malta. In prima linea c'è il premier britannico David Cameron che, in un'intervista alla Bbc, ha dichiarato che i francesi sono liberi di introdurre una tassazione sulle rendite nel loro Paese, ma "l'idea di una nuova tassa europea, quando quella stessa tassa non verrà introdotta in altri luoghi, non penso sia logica e la bloccherò". Cameron ha anche ricordato che nel suo Paese esiste già una tassa del genere e che una Tobn tax a livello europeo "costerebbe posti di lavoro e gettito fiscale e sarebbe nefasta per tutto il continente da cui vedremmo andarsene moltissime aziende finanziarie". Insomma o si fa a livello mondiale o per lui non se ne fa niente.

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