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La manovra Monti approda al Senato: testo blindato e modifiche rinviate al milleproroghe

Da domani inizia la discussione della Manovra al Senato, dove il Governo tenterà di far approvare il provvedimento Salva Italia senza alcuna modifica. Più probabili ritocchi all’impianto della Manovra nel decreto milleproroghe di fine anno, su cui i partiti già si danno battaglia.
A cura di Antonio Palma
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Da domani inizia la discussione della Manovra al Senato, dove il Governo tenterà di far approvare il provvedimento Salva Italia senza alcuna modifica. Più probabili ritocchi all'impianto della Manovra nel decreto milleproroghe di fine anno, su cui i partiti già si danno battaglia.

Da domani al Senato inizierà la discussione sulla Manovra Monti, dopo l‘approvazione della Camera per diventare legge il decreto del Governo dovrà fare l'ultimo passo e superare l'esame di Palazzo Madama. Le Commissioni Bilancio e Finanza del Senato stanno già esaminando il decreto di conversione del provvedimento economico varato dal Governo e il tempo a disposizione per presentare gli emendamenti è già scaduto. L'Esecutivo punta ad un'approvazione rapida ed indolore del testo già entro giovedì o al massimo venerdì e dunque tenterà in tutti i modi di impedire modifiche che comporterebbero una ridiscussione alla Camera e un notevole allungo dei tempi. Probabile dunque un nuovo voto di fiducia con l'inevitabile opposizione della Lega e dell'Idv e il via libera da parte dei gruppi che appoggiano il Governo, non senza qualche mal di pancia di alcuni parlamentari.

La battaglia sul decreto milleproroghe 2011

A questo punto molto di più si giocherà sul cosiddetto decreto milleproroghe, che come prassi viene approvato a fine anno e che contiene tutti i provvedimenti che, per questioni di tempo o formali, non sono potuti entrare nel testo della riforma economica. Il Governo, tra l'altro, nei numerosi ordini del giorno presentati alla Camera e su cui ha dato parere favorevole, si è impegnato a rivedere alcuni dei provvedimenti presenti nella Manovra tra cui quelli molto importanti dell'Ici alla Chiesa e frequenze tv.

Nel decreto di fine anno sicuramente ricadranno tutte quelle modifiche chieste unitamente dai due maggiori partiti che appoggiano il Governo, Pdl e Pd, come alcune variazioni sulle pensioni per attenuare le misure drastiche previste per alcune categorie. Meno probabile la revisione delle due principali questioni di dibattito, sopratutto per le frequenze del digitale terrestre. Il capogruppo del Pdl Cicchitto è stato chiaro, affermando "nessuno pensi a operazioni unilaterali sul decreto milleproroghe che riguarda l'ordinaria amministrazione" ha fatto capire che per simili provvedimenti se ne riparlerà l'anno prossimo, quando il Governo dovrebbe varare alcuni decreti appositi. La stessa cosa si prevede per l'Ici alla Chiesa e per le tanto discusse liberalizzazioni, sia dei farmaci che dei taxi, come hanno fatto intuire gli stessi Ministri interessati.

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