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La disoccupazione in Italia salirà al 12,5%. Lo dice l’Ocse

Ad appena un mese dal suo ultimo rapporto sull’economia italiana, l’Ocse rivede di nuovo in ribasso le stime su disoccupazione e recessione (tagliate a -1,8% le stime sul Pil per il 2013). E e ammonisce anche su una prematura riduzione delle tasse.
A cura di Biagio Chiariello
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momento nero per il mercato del lavoro italiano

Recessione e disoccupazione. Sono i due preoccupanti  temi sui quali l'Ocse si è concentrata nel suo Economic Outlook. L'Italia "resterà in recessione per tutto il 2013 a causa degli effetti sull'attività economica del consolidamento fiscale e della stretta sul credito", mentre il tasso di disoccupazione salirà dal 10,6 del 2012 all'11,9% nel 2013 per poi toccare il 12,5% nel 2014. Attesa anche una contrazione del Pil dell'1,8 per cento quest'anno, dopo il meno 2,4 per cento subito nel 2012. Entrambi i dati sono addirittura peggiori di quelli indicati dalla stessa Organizzazione di Parigi neanche un mese fa: nella relazione pubblicata lo scorso 2 maggio, veniva stimava una disoccupazione 2013 all'11,4 per cento, e sul 2014 all'11,8 per cento. E per quanto riguarda il Prodotto lnterno Lordo sempre l'Ocse riferiva invece di un -1,5 per cento sul Pil 2013. La  crescita è invece dello 0,4% contro lo 0,6% anticipato sei mesi fa e il +0,5% di inizio mese.

"L'occupazione e le ore lavorate", scrive l'Ocse, "continueranno a calare, pesando sui bilanci delle famiglie e sulla spesa per consumi". A frenare l'economia anche il trascinarsi delle perdite nel settore bancario, che nonostante le ricapitalizzazioni effettuate ancora non è in grado di sostenere pienamente investimenti e consumi. Questo deterioramento del clima di fiducia potrebbe "invertire" la tendenza al ribasso imboccata di recente dal costo del debito sovrano.

"Evitare riduzione tasse" – "Con un'occupazione prevista in calo nel 2013 – continua l'Economic Outlook e con una propensione al risparmio delle famiglie calata in modo significativo negli ultimi anni, non è possibile prevedere molta crescita nella domanda dei consumatori".Nel 2014 dovrebbe invece arrivare la ripresa, ma la crescita "resterà lenta, malgrado il rafforzamento delle esportazioni e il minore consolidamento". Per uscire dalla crisi, dunque, il nostro Paese deve "consolidare le riforme positive per la crescita" ed "evitare riduzioni premature delle tasse", mentre al tempo stesso deve operare in modo da limitare la spesa pubblica totale.

"Deficit Italia continuerà a diminuire"- Nonostante una crescita "molto debole e prospettive scarse" per il 2013, "il deficit italiano continuerà a calare", scrive ancora l'Ocse, che stima per l'Italia un rapporto deficit/Pil al 3% per quest'anno e al 2,3% per il prossimo, grazie anche "ai più bassi tassi di interesse sul debito e a un maggior ricorso all'emissione di titoli a breve scadenza". Il debito pubblico, sarà invece in aumento: sempre secondo le stime Ocse, passerà dal 127% del Pil nel 2012 al 131,7% nel 2013 e al 134,3% nel 2014.

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