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L’uragano Ophelia arriva in Europa: 30 morti in Portogallo, in Irlanda il sole diventa rosso

Situazione drammatica nella Penisola Iberica, dove le raffiche di vento portate dalla tempesta hanno alimentato incendi già in corso: le vittime sono 31, tra cui un bambino di un mese, e più di 50 i feriti. In Irlanda, più 100mila persone sono rimaste senza corrente elettrica.
A cura di Ida Artiaco
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L'uragano Ophelia vicino alle coste irlandesi (Getty).
L'uragano Ophelia vicino alle coste irlandesi (Getty).

L'uragano Ophelia arriva in Europa e già si contano i danni. Nonostante sia sceso, per quanto riguarda l'intensità, da urgano a tempesta tropicale 1 per i meteorologi, resta comunque potenzialmente devastante, tanto da essere definito come il più pericoloso degli ultimi 50 anni. La situazione è degenerata in Portogallo, dove nella mattinata di lunedì 16 ottobre si contavano già 31 morti. Altre 4 vittime del fuoco sono state segnalate in Galizia, regione a Nord della Spagna. Ma lo stato di allerta è stato lanciato anche in Irlanda, dove per limitare i danni a cose e persone il governo ha deciso di mantenere le scuole chiuse in tutto il Paese e dove sono già circa 100mila le persone rimasta senza corrente elettrica.

Incendi in Portogallo e devastazione in Spagna

La situazione più preoccupante, dunque, è in Portogallo, dove la Protezione civile è in massima allerta dopo che i venti provocati dall'uragano Ophelia hanno alimentato alcuni incendi che erano già in atto a causa delle temperature elevate. Attualmente i vigili del fuoco sono impegnati nello spegnimento di 32 focolari e non sanno ancora stimare quando l'allarme rientrerà. Le vittime in soli due giorni sono ben 31, e tra queste c’è anche un bimbo di un mese. I feriti sono 51, 15 dei quali in gravi condizioni. L’Italia ha offerto l’invio di due aerei "unico paese a essersi fatto avanti", ha specificato il ministero degli interni di Lisbona. Anche in Spagna, e in particolare nella regione settentrionale della Galizia, si sono registrati quattro decessi: due corpi sono stati trovati carbonizzati all’interno di un'auto nei pressi di Nigràn, gli altri due in casolari di campagna. Anche qui, infatti, le raffiche di vento portate da Ophelia continuano ad alimentare roghi che sono conseguenza di una delle estati più calde di sempre nel paese iberico. Basti pensare che ancora la scorsa settimana le temperature si mantenevano al di sopra dei 30 gradi centigradi.

Scuole chiuse e divieto di transito sulle strade in Irlanda

Anche in Irlanda è allerta massima per il passaggio di Ophelia. Il governo di Dublino non solo ha ordinato la chiusura delle scuole in tutto il Paese ma anche all'esercito di tenersi pronto per far fronte ad eventuali danni provocati dalla tempesta. Sulla costa, dove le onde del mare sono arrivate a toccare i 10 metri, sono stati abbattuti alberi e linee elettriche e sono già 120mila le persone rimaste senza corrente. Si segnala la morte di una donna, che si trovava a bordo della propria auto nei pressi di Aglish quando un arbusto è precipitato sul mezzo uccidendola e di un 30enne, deceduto mentre tentava con una motosega di tagliare un altro abbattuto dai fortissimi venti. L’aeroporto della Capitale e della città di Shannon sono stati costretti a cancellare centinai di voli, mentre la protezione civile ha raccomandato agli abitanti delle zone colpite di tenere le finestre chiuse e di uscire di casa solo se indispensabile. A ciclisti e motociclisti è stato fatto divieto di percorrere le strade, in vista di venti che potrebbero raggiungere i 175 chilometri orari. L'allarme è stato diffuso anche dalla Gran Bretagna per l’Irlanda del Nord, che fa parte del Regno Unito e nelle prossime ore venti forti potranno interessare anche Scozia, Galles e Inghilterra.

A Bristol il fenomeno del "sole rosso"

Il fenomeno del "sole rosso" a Bristol (Twitter).
Il fenomeno del "sole rosso" a Bristol (Twitter).

La tempesta Ophelia ha anche causato un fenomeno alquanto insolito nel Nord Europa, quello del "sole rosso". Secondo gli esperti, sarebbe dovuto ai forti venti portati in Europa proprio da Ophelia, con un grosso carico di sabbie rosse del Sahara che ha raccolto risalendo tutto l'Oceano Atlantico. A ciò si sono uniti anche i detriti degli incendi alimentati in Spagna e Portogallo. Il cielo è diventato di un colore purpureo e la polvere desertica sta addirittura oscurando il sole, soprattutto nella zona del Galles. A ciò pare sia dovuto anche l'odore "di fumo" avvertito in quota dagli equipaggi di alcuni aerei passeggeri in volo verso Liverpool, Manchester, Dublino e l'isola di Jersey, atterrati a scopo precauzionale senza problemi di sorta. Lo riportano i media britannici.

Cnr: "Anomalia, ma attenzione ai cambiamenti climatici"

"Ophelia è stato un'anomalia, di solito gli uragani seguono un altro precorso. Ma per esempio, un aumento degli uragani atlantici, un aumento degli uragani tropicali e un aumento della loro intensita' sono impattati dal cambiamento climatico", ha dichiarato a Radio Vaticana Federico Fierli, climatologo del Cnr. "Per quanto riguarda gli uragani tropicali, nel Mediterraneo sono un'ipotesi abbastanza lontana. Però, sicuramente il bacino del Mediteranno è una regione esposta a quello che è il rischio accentuato del cambiamento climatico".

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