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L’Italia è il Paese con le carceri più sovraffollate nell’Unione Europea

Il rapporto annuale dell’associazione Antigone presenta l’emergenza carceri italiana: sovraffollamento al 142.5% (con 140 persone ogni 100 posti letto) e con il 40.1% dei detenuti dietro le sbarre in attesa di una sentenza, ma anche suicidi e morti mai spiegate.
A cura di Susanna Picone
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Il rapporto annuale dell’associazione Antigone presenta l’emergenza carceri italiana: sovraffollamento al 142.5% (con 140 persone ogni 100 posti letto) e con il 40.1% dei detenuti dietro le sbarre in attesa di una sentenza, ma anche suicidi e morti mai spiegate.

Per la condizione delle carceri l’Italia si aggiudica la maglia nera in Europa. Lo conferma il monitoraggio che l’associazione Antigone, come ogni anno, ha presentato oggi a Roma. Nel rapporto “Senza Dignità” si parla di sovraffollamento, problema che si presenta nel nostro Paese con un tasso del 142.5% rispetto a una media europea del 99.6%. Ciò significa che nei nostri istituti ci sono oltre 140 detenuti ogni 100 posti letto. Alcune regioni, poi, presentano dei numeri ancor peggiori: la Liguria, per esempio, è al 176.8%, la Puglia al 176.5%, il Veneto al 164.1%. Le regioni meno affollate sono invece Abruzzo (121.8%), Sardegna (105.5%) e Basilicata (103%). La capienza regolamentare complessiva dei 206 istituti penitenziari al 31 ottobre è di 46.795 posti, a fronte di una presenza di 66.685 detenuti. Inoltre, 26.804 di questi detenuti è in carcere non per scontare una condanna definitiva ma in custodia cautelare: quattro su dieci, insomma, aspettano dietro le sbarre una sentenza.

Il detenuto-tipo e i reati più frequenti – Nel rapporto emerge anche il “detenuto tipo”: sesso maschile (le donne sono il 4.2%), uno su tre è straniero e quattro su dieci hanno meno di 35 anni. Si finisce in galera soprattutto per i reati contro il patrimonio, seguiti da quelli legati agli stupefacenti. Per quanto riguarda la provenienza geografica dei detenuti italiani troviamo in alto alla classifica la Campania (26.3%), poi la Sicilia (17.9%), Puglia (10.5%), Calabria (8.6%), Lombardia (7.3%) e Lazio (6.5%). Nelle carceri di Brescia e Busto Arsizio (tra quelli più sovraffollati) ci sono, invece, un numero maggiore di detenuti stranieri. In generale ci sono più stranieri al Nord rispetto alle carceri del Sud Italia: sono 23.789 e rappresentano il 35.6% dei detenuti in Italia. L'associazione denuncia, inoltre, le scarse attività scolastiche in cella e anche la carenza del personale di polizia penitenziaria.

In aumento le morti in carcere, anche per suicidio – Nel rapporto Antigone si fa anche riferimento alle morti in galera: 53 persone si sono tolte la vita dietro le sbarre, dieci in più rispetto allo scorso anno. I morti, anche per altre cause, sono in totale 93 rispetto ai 91 dello scorso anno. Tra i suicidi compaiono anche due donne: una madre tossicodipendente che si è impiccata sei mesi prima di lasciare il carcere di Sollicciano e una donna etiope di 55 anni che era stata condannata per omicidio. Nel suo caso il suo legale aveva chiesto l’assoluzione per infermità mentale. In generale, secondo Antigone, i detenuti nelle nostre carceri non sono in buone condizioni di salute, questo per diversi problemi che vanno dai disturbi psichici, alle malattie infettive, alla tossicodipendenza.

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