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L’allarme del presidente dell’Ilva: con Taranto chiudono anche Genova e Novi

Ne è sicuro Bruno Ferrante che, dinanzi alla Commissione parlamentare d’inchiesta sui rifiuti, ha spiegato che il sequestro dell’Ilva di Taranto sarebbe tragico e avrebbe conseguenze sugli altri impianti a questo punto a rischio.
A cura di Susanna Picone
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Ne è sicuro Bruno Ferrante che, dinanzi alla Commissione parlamentare d’inchiesta sui rifiuti, ha spiegato che il sequestro dell’Ilva di Taranto sarebbe tragico e avrebbe conseguenze sugli altri impianti a questo punto a rischio.

Se l’Ilva di Taranto, stando agli ultimi provvedimenti della magistratura, dovesse chiudere segnerebbe la fine e la chiusura anche degli altri stabilimenti siderurgici, quelli di Genova e di Novi Ligure. È l’allarme lanciato senza mezzi termini dal presidente dell’acciaieria al centro delle cronache degli ultimi giorni, Bruno Ferrante. Durante l’audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti il presidente dell’Ilva ha parlato di “un evento tragico” per la vita del siderurgico. Ferrante ha spiegato il suo punto di vista sul caso Ilva dicendo che considera l’iniziativa della Procura di Taranto meritoria perché capace di aver richiamato l’attenzione sullo stabilimento e di aver svegliato le coscienze.

L’indagine è meritoria ma il fermo è eccessivo – Solo grazie a ciò che sta avvenendo, ad esempio, sono state possibili una serie di iniziative tra cui quella del ministro Clini che ha aperto un tavolo che va al di là dell’Aia 2011 e quella della Regione Puglia che “ha adottato una legge sulla valutazione del danno sanitario”. Allo stesso tempo però Ferrante considera il dispositivo di sequestro “severo e rigoroso” e anche l’arresto degli otto dirigenti lo vede come un gesto pesante. E su un punto è convinto: se questo provvedimento di chiusura sarà rispettato allora sarebbe inevitabile l’interruzione dei lavori anche negli altri stabilimenti “che vivono sulla base di quanto produce Taranto”: “Davanti a un provvedimento della magistratura possiamo solo aspettare, ma se verrà eseguito abbiamo solo da chiudere e basta, non abbiamo altra scelta”.

Fiducia in una pronuncia del Riesame – Il presidente dell’Ilva ha anche ricordato, come più volte sottolineato nei giorni scorsi, che lo spegnimento degli impianti è una procedura complessa, difficile e non breve. In poche parole per Ferrante chiudere rappresenterebbe un evento tragico per la vita dell’azienda. Per tutti questi motivi la chiusura di Taranto è per Ferrante una prospettiva “che non si augura”. Il presidente ha detto di aver fiducia in una pronuncia del Riesame che accolga dunque le istanze della società. A Bari, intanto, è partito il tavolo tecnico per programmare gli eventi di bonifica.

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