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Israele, scoperta la “dodicesima grotta”, custode degli antichi Rotoli del Mar Morto

Dopo sessant’anni è stata scoperta a Qumran un’altra antica grotta: all’appello mancano solo i rotoli lì presenti in origine ma tutto fa pensare ad essi, alimentando la grande aura di “storicità” del luogo.
A cura di Silvia Buffo
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Uno scrorcio del sito archeologico di Qumran
Uno scrorcio del sito archeologico di Qumran

In Israele, esattamente a Qumran, è stata scoperta una "dodicesima grotta" nel sito archeologico che ospitava i Rotoli del Mar Morto. In ambito scientifico sarebbe una novità alquanto sconvolgente, come sottolinea l’archeologo Oren Gutfeld: "La scoperta potrebbe rivoluzionare le informazioni di cui disponiamo”. La prima notizia è stata riportata dal Times of Israel dell’8 febbraio scorso, in seguito all'annuncio ad opera di un gruppo di archeologi della Università Ebraica di Gerusalemme e della Liberty University della Virginia.

Le tracce concrete della presenza dei rotoli del Mar Morto

Sempre nella medesima località di Qumran sono state riscontrate tracce della presenza dei Rotoli: come la presenza di frammenti di contenitori, ma anche di giare e appositi lacci di cuoio per avvolgerli. In sostanza all'appello mancano unicamente i rotoli presenti in origine ma tutto fa pensare ad essi, alimentando la grande aura di "storicità" del sito. Così ha, infatti, ribadito Gutfeld:

I Rotoli non sono più presenti ma non ci sono dubbi che abbiamo una nuova grotta in cui si trovavano, e forse più di una. Fino a oggi è stato riconosciuto che "questi" sono stati rinvenuti solo in undici caverne, ma questa è senz'altro la dodicesima: anche se abbiamo trovato per lo più vasi, resti e un pezzo di pergamena avvolto, i risultati ci indicano che nella nuova grotta c’erano alcuni dei Rotoli, che sono stati probabilmente rubati.

Dopo sessant'anni vengono identificani nuovi spazi

Sono passati sessant’anni da quando sono stati identificati spazi nel luogo custode dei più antichi e preziosi manoscritti della Torah pervenutici fino ad oggi. Per secoli questi luoghi hanno custidito i papiri ma non saremmo mai venuti a conoscenza di queste grotte se non grazie ad un accidentale episodio da parte di un pastore nel 1947. Come spiega l'esperto Gutfeld i manoscritti sarebbero stati “saccheggiati dai beduini mezzo secolo fa”: un piccolo tunnel fu individuato e da lì furono estratti gli antichi scritti, contenuti in appositi manufatti che erano stati abbandonati nelle grotte.

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