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India, 117 pescatori dispersi in mare dopo un ciclone: polemiche per la mancata allerta

Tensione tra la popolazione e il governo indiano in seguito all’arrivo sul Paese del ciclone Ockhi, che ha già causato 24 morti e gravi danni: 117 pescatori risultano dispersi, ma il numero, secondo le associazioni dei lavoratori, potrebbe salire e arrivare a mille unità.
A cura di Ida Artiaco
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Sono al momento 117 i pescatori che risultano dispersi in seguito al passaggio del ciclone Ockhi, che ha devastato gli Stati del Tamil Nadu e del Kerala, in India. Le autorità e le associazioni stanno cercando intensamente i corpi in mare al largo delle coste colpite dalle violente piogge, ma per il momento le condizioni metereologiche non permettono di portare a termine le operazioni di ricerca. La preoccupazione, però, è che il numero degli scomparsi possa aumentare vertiginosamente. I familiari dei pescatori del Tamil Nadu, soprattutto del distretto di Kanyakumari, hanno denunciato che i dispersi possano arrivare ad almeno mille. Ma nelle ultime ore il ministro della Difesa, Nirmala Sitharaman, giunta sul posto per controllare le operazioni di soccorso, ha assicurato che si tratta di notizie totalmente false.

La popolazione locale sta attaccando il governo per non aver lanciato l'allerta in previsione dell'arrivo del ciclone e per aver disposto un piano di soccorsi ritenuto inadeguato. Da parte loro, tuttavia, le autorità hanno messo a disposizione navi e aerei della Marina, elicotteri della Air Force indiana e unità della Guardia costiera per poter trovare sani e salvi i pescatori dispersi. Dopo aver attraversato Tamil Nadu e Kerala, il ciclone, che ha già fatto almeno 24 vittime e gravi danni, è giunto nella serata di sabato 2 dicembre, accompagnato da piogge battenti e forti venti fino a 130km/h, nell'arcipelago di Lakshadweep, nel mare delle Laccadive e resterà ancora per qualche giorno attivo in queste zone.

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