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In Spagna come in Italia: sindacati ed indignatos in piazza contro la riforma costituzionale (VIDEO)

Scendono in piazza i sindacati spagnoli e gli “indignatos” per protestare contro la riforma dell’articolo 135 della Costituzione. Come in Italia, si prevede un autunno caldo.
A cura di Susanna Picone
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Debito pubblico, proteste in Spagna

I sindacati scendono in piazza per manifestare contro la riforma costituzionale

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Non è stata solo l’Italia a scendere in piazza, ieri, contro il governo: anche in Spagna, i maggiori sindacati tra cui Comisiones Obreras (Ccoo), Union General de Trabajadores (Ugt), Izquierda Unida e Izquierda Aanticapitalista hanno organizzato una manifestazione per protestare contro la “Regola d'oro”, ossia l'inserimento nella Costituzione dell'obbligo di pareggio di bilancio. La riforma in questione, approvata venerdì scorso dalla Camera bassa del Parlamento e che ieri veniva discussa in Senato, riguarda la modifica all'articolo 135 della Costituzione. L’emendamento vorrebbe impedire un deficit pubblico superiore allo 0,4 per cento del Pil per l'insieme delle pubbliche amministrazioni a partire dal 2020.

Secondo Candido Mendez, segretario generale dell’Ugt, la riforma provocherà ritardi nella ripresa dell’economia.

Si scende in piazza perché una riforma di questo calibro deve coinvolgere i cittadini spagnoli che hanno bisogno di sapere perché è stata fatta, così interviene la sindacalista Felicidad Lopez spiegando alle telecamere i motivi della protesta. Sindacati e “indignatos” chiedono insomma di scegliere democraticamente attraverso un referendum che, almeno per ora, non è ancora previsto.

I numerosi cortei sono stati ospitati da diverse città spagnole. A Madrid i manifestanti hanno sfilato, senza provocare nessun incidente, da Piazza Cibeles alla Puerta del Sol, il luogo diventato particolarmente famoso qualche tempo fa proprio per la protesta di quegli indignatos che per mesi si sono accampati nelle piazze contro la crisi e contro un Paese che non rappresenta i giovani.

A Barcellona invece è andata in scena una divisione fra presunti membri degli indignatos e i sindacati: alcuni giovani antisistema hanno fatto irruzione nel corteo gridando “meno patti e più lotte” invitando i partecipanti a distaccarsi dai sindacati.
Secondo questi e le piattaforme partecipanti, che a Barcellona comprendevano anche alcune associazioni della società civile, la partecipazione alla protesta è stata stimata in 25.000 persone nella capitale e in 20.000 nella metropoli catalana. Concentrazioni minori, di alcune centinaia di persone, a Bilbao, Palma de Maiorca e Valencia.

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