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Il prete suona le campane a morto dopo le unioni civili: “E’ il funerale del matrimonio

Don Mario Fangio, parroco di Carovilli, ha deciso di celebrare “il funerale del matrimonio tradizionale e della famiglia”. L’ex sindaco prostesta: “Non siamo omofobi, ha offeso la comunità” e lancia una contromanifestazione per festeggiare l’approvazione della legge sulle unioni civili.
A cura di Charlotte Matteini
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Contro le Unioni civili, si contano molte iniziative di protesta inscenate da chi si oppone al Ddl recentemente approvato alla Camera. A Carovilli, paese in provincia di Isernia, il parroco della chiesa cittadina ha fatto risuonare per tutto il giorno le campane a morto per celebrare il funerale del matrimonio tradizionale."Oggi è morta un'istituzione secolare. Con la legge delle unioni civili la gente è disorientata perché pensa, essendo essa una legge, che sia una cosa buona", ha sostenuto don Mario Fangio, spiegando le ragione della protesta.

L'iniziativa del parroco ha richiamato l'attenzione dei fedeli, molti dei quali si sono recati in chiesa per chiedere cosa stesse succedendo e chi fosse morto. A domanda, don Mario ha replicato: "Non è morto nessuno, è morto il matrimonio". Non solo le campane a morto, per sottolineare la contrarietà al provvedimento approvato in via definitiva dalla Camera dei Deputati, don Mario ha prodotto un manifesto che ha appeso davanti al portone della parrocchia: "Annuncio funebre, sono morti il matrimonio e la famiglia. Una prece per chi ne è stata la causa", sottolineando inoltre che non c'era alcuna necessita di una legge sulle unioni civili, perché già la legislazione esistente tutelava ampiamente questo tipo di rapporti.

Nonostante don Mario abbia ricevuto la solidarietà di molti fedeli, in paese è scoppiata la polemica. L'ex sindaco Mimmo Cinocca, per esempio, ha commentato l'iniziativa del parroco dichiarando al portale Isernia news: "Sono rimasto letteralmente sbalordito nel leggere la reazione, a dir poco scomposta, di don Mario Fangio. Si può condividere o meno una legge dello Stato ma essa va rispettata. Non si può, poi offendere una comunità facendo suonare le campane a morto e lasciando intendere che tutta quella comunità sia omofoba. Don Mario sa che il suono delle campane ha sempre rappresentato lo stato d'animo e il sentimento di tutti, non di un singolo, anche se parroco". In risposta alla provocazione del parroco, l'ex primo cittadino di Carovilli ha organizzato una manifestazione per festeggiare l'approvazione della legge sulle unioni civili, invitando i cittadini a parteciparvi.

Anche Arcigay Molise è intervenuta sul caso, rilasciando una dichiarazione, per voce del presidente regionale dell'associazione Pierluca Visco: "Siamo indignati per una iniziativa che fa ripiombare questo Paese sotto l'egemonia ecclesiastica e del Vaticano. Questa cosa ferisce la nostra dignità proprio in un momento in cui lo Stato ci riconosce il diritto alla nostra felicità e alla nostra esistenza. Abbiamo diritto di esistere e di avere a portata di cuore la nostra felicità senza avere il dito puntato contro da parte di chi non è disposto a riconoscerci".

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