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Il marito di Cecile Kyenge (Pd) si candida con la Lega: “Sono persone perbene”

Domenico Grispino, marito dell’eurodeputata del Pd Cecile Kyenge, ha annunciato a ‘La Zanzara’ su Radio 24 la sua candidatura nelle liste della Lega alle elezioni comunali: “Ho firmato per Salvini ai banchetti della Lega, entrerò in lista alle comunali di Castelfranco Emilia, sono persone perbene quelli della Lega”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Ho firmato per Salvini ai banchetti della Lega, entrerò in lista alle comunali di Castelfranco Emilia, sono persone perbene quelli della Lega". Domenico Grispino, il marito dell'eurodeputata del Pd Cecile Kyenge, ha annunciato a ‘La Zanzara' su Radio 24 la sua candidatura con il Carroccio alle elezioni comunali: "Metto a disposizione della Lega quello che so, le mie competenze". Non sembra imbarazzato per la differenza di vedute con la moglie, né per gli insulti che la donna è stata costretta a subire da parte degli esponenti della Lega. Frasi razziste pronunciate anche dal leghista Roberto Calderoli: nel 2013 l'allora vicepresidente del Senato la offese definendola un orango

Le aggressioni verbali razziste non si sono fermate qui. La Kyenge si è dovuta anche difendere al tribunale di Piacenza dall'accusa di diffamazione mossa dal vicepremier Matteo Salvini. Durante una festa dell’Unità a Parma l'europarlamentare disse: "La Lega è razzista". Lo sfogo arrivava in seguito a un post pubblicato da Fabio Rainieri, politico parmense all'epoca era segretario della Lega Nord dell'Emilia. Su Facebook Ranieri postava una foto di Cecile Kyenge ritoccata: il suo viso era stato sostituito con quello di una scimmia. Grispino non si è scomposto e si è giustificato così: "Io penso per me, ognuno pensa per sé, con mia moglie non parlo mai di queste cose".

Ad una domanda sul processo a Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona per il caso Diciotti, Grispino ha risposto così: "Finirà nel nulla, se uno prende una linea poi non può cambiare, è evidente che Salvini lo fa per svegliare l’Europa. Sta facendo bene".

"Sono a favore dello slogan ‘aiutiamoli a casa loro' –  ha aggiunto il marito dell'ex ministra – e bisogna creare dei punti strategici in Africa di attrazione delle persone. Ma mica con cattiveria. Salvini non è disumano, penso che sia una macchina da guerra per avere consensi. Poi ci sono altri personaggi a cui sono più vicino, come Giorgetti. Alle Europee non voterò Pd, per il partito di mia moglie. Le persone che ho conosciuto a Castelfranco sono molto in sintonia con me e tutt’altro che aggressive".

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