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Il M5s cambia regole: sempre più potere a Di Maio e apertura ai fuoriusciti degli altri gruppi

Con il nuovo regolamento del MoVimento 5 Stelle al Senato si evidenzia come il capo politico (Luigi Di Maio) e i presidenti dei due gruppi parlamentari abbiano sempre più potere. Inoltre, si apre alla possibilità di accettare esponenti di altri gruppi nel M5s.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il MoVimento 5 Stelle cambia e affida sempre più potere al suo capo politico, Luigi Di Maio, e ai presidenti di deputati e senatori, in questo momento Giulia Grillo e Danilo Toninelli. Il regolamento del gruppo parlamentare del M5s al Senato evidenzia alcuni punti che conferiscono maggiori poteri a Luigi Di Maio, non senza le lamentele di qualcuno. Su tutti Elena Fattori, senatrice che all’Adnkronos dichiara di aver posto alcuni dubbi durante l’assemblea di ieri: “La perplessità che ho sollevato io riguarda il ruolo del capo politico nel caso diventasse premier. A lui infatti spetta la nomina del capogruppo parlamentare e degli altri membri del consiglio direttivo. Qualora egli diventasse capo del governo la vedrei come un’interferenza del potere esecutivo su quello legislativo, quindi avrei gradito un distinguo in questo caso, lasciando ai parlamentari l’elezione del capogruppo in caso di un ruolo governativo di Di Maio”.

Il nuovo regolamento ha anche un altro punto che in parte stupisce: il MoVimento apre infatti ai fuoriusciti di altre forze politiche, anche se con una serie di condizioni restringenti. Nel primo articolo del regolamento, quello dedicato alla costituzione del gruppo, si legge: “Eventuali richieste di adesione provenienti da senatori precedentemente iscritti ad altri gruppi potranno essere valutate, purché siano incensurati, non siano iscritti ad altro partito, non abbiano già svolto più di un mandato elettivo oltre quello in corso, ed abbiano accettato e previamente sottoscritto il ‘Codice etico’. Tali richieste di adesione dovranno essere accettate dal presidente del gruppo”. Già questo primo passaggio evidenzia come venga dato molto potere al presidente del gruppo: al Senato spetta a Danilo Toninelli l’ultima parola.

Tutti i poteri del capo politico e dei capigruppo

L’accentramento del potere con il nuovo regolamento sembra evidente e a usufruirne non saranno solo il capo politico e i capigruppo. Un altro dei capisaldi è quello della divulgazione delle comunicazioni, delle informazioni e dei mezzi da usare per l’acquisizione dell’indirizzo politico: in entrambi i casi gli unici riferimenti sono il sito www.ilblogdellestelle.it e il sito https://rousseau.movimento5stelle.it/, come appare dall’articolo 2 del regolamento.

Nell’articolo 4 vengono evidenziati i primi poteri del capo politico che propone il presidente del gruppo: all’assemblea spetta solo il compito della ratifica a maggioranza assoluta. Il capo politico – come si evince dall’articolo 5 – ha anche la possibilità di revocare il presidente del gruppo. Altra novità rispetto al passato è data dal fatto che il capogruppo è in carica per 18 mesi a partire dall’inizio della legislatura e per 12 mesi successivamente. “Il Presidente del Gruppo – si legge ancora – concerta la propria azione politica con il Capo Politico del MoVimento 5 Stelle, con il Presidente del Gruppo Parlamentare del MoVimento 5 Stelle della Camera dei deputati e con gli eventuali membri del Governo della Repubblica espressi dal MoVimento 5 Stelle”. Quasi tutto il potere è quindi nelle mani di poche persone.

Il capo politico propone anche i membri che faranno parte del comitato direttivo, in carica per 18 mesi. Invece il presidente del gruppo di ogni Camera può revocare l’incarico dei capigruppo in ciascuna commissione parlamentare (eletti dai membri del gruppo). Il presidente nomina anche il direttore amministrativo che può essere anche una persona esterna al gruppo e che è in carica per tutta la legislatura.

Per quanto riguarda la comunicazione – che dovrà avvenire attraverso il blog delle stelle – la gestione dell’ufficio di comunicazione avverrà sotto la supervisione di un capo che “farà riferimento al presidente del gruppo”. La struttura e la composizione del gruppo di comunicazione è “definita dal capo politico del MoVimento 5 Stelle, anche al fine di assicurare l'individuazione di personale particolarmente qualificato ed esperto nell'attività di comunicazione, ed il coordinamento con l'attività di comunicazione dell’Associazione MoVimento 5 Stelle”. Anche la nomina del capo dell’ufficio legislativo spetta, di concerto, al presidente del gruppo e al capo politico.

Ancora, il presidente del gruppo, in accordo con il capo politico, “nomina il capo del personale”. C’è poi l’aspetto delle sanzioni: “L’espulsione dal gruppo dovrà essere ratificata da una votazione online sul portale del MoVimento 5 Stelle tra tutti gli iscritti, a maggioranza dei votanti”. Ma ci sono alcune possibili eccezioni: una fra tutti, può essere il capo politico del M5s a dare indicazione per l’espulsione di un componente.

Infine, ultimo aspetto criticato è quello riguardante l’abbandono del gruppo da parte di un parlamentare sia in caso di espulsione sia in caso di abbandono volontario sia in caso di dimissioni per dissenso politico. In questi casi il parlamentare “sarà obbligato a pagare, a titolo di penale, al MoVimento 5 Stelle, entro dieci giorni dalla data di accadimento di uno dei fatti sopra indicati, la somma di euro 100.000,00”.

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