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Il Decreto sviluppo fa litigare la maggioranza

Il tanto atteso documento per lo sviluppo economico è stato di nuovo rimandato. Lo scontro all’interno della maggioranza sulle misure da adottare sta creando una forte tensione nel Governo.
A cura di Antonio Palma
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Il tanto atteso documento per lo sviluppo economico è stato di nuovo rimandato. Lo scontro all’interno della maggioranza sulle misure da adottare sta creando una forte tensione nel Governo.

Il Decreto Sviluppo, atteso da tutti, è stato nuovamente rimandato. L’Italia, ma anche il resto del mondo dovrà attendere qualche giorno in più per capire se realmente il Bel Paese, per uscire dalla crisi, stia adottando misure idonee.  Dalle ultime informazioni si sa che la nuova data è il 20 ottobre e il decreto ha come coordinatore il Ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani. Dalle prime indiscrezioni sembra che la discussione è ancora molta aperta all’interno della Maggioranza. Le misure che si vorrebbero adottare vanno dalla dismissione degli immobili pubblici, a un intervento sulle pensioni, da una mini patrimoniale alle liberalizzazioni, fino ad arrivare ad un nuovo condono edilizio e fiscale.

Proprio su quest’ultimo punto durante tutta la giornata si erano accese le maggiori discussioni non solo tra le parti politiche ma anche all’interno della stessa maggioranza. Infatti, se il Ministro Frattini aveva parlato di voci infondate, molti altri Ministri si erano detti possibilisti, dichiarando che tra le tante idee al vaglio quella del condono non era da escludere. A chiudere l’acceso dibattito è arrivata una nota di Palazzo Chigi, in cui si afferma che “il Governo non ha preso e non prende in considerazione ipotesi di condono. Indiscrezioni del genere a riguardo sono prive di fondamento e vengono escluse nel modo più totale”.

Questo, però non rende meno complicato il lavoro del Ministro Romano che non solo alla fine dovrà fare i conti con il tanto criticato Ministro dell’economia Tremonti, che ripete ormai giornalmente che non ci sono i soldi, ma anche con un Premier che mal digerisce una patrimoniale che potrebbe avere ulteriori ripercussioni sul rapporto con i propri elettori. In effetti, tutti gli uomini del Pdl sono sempre più preoccupati dell’effetto che potrebbero avere sulle prossime elezioni misure poco popolari, come ha detto ieri Bossi .

Berlusconi, comunque, continua a fare buon viso a cattivo gioco e tra annunci di nuovi nomi per il partito e dichiarazioni di solida amicizia con Tremonti, oggi ha dichiarato in un messaggio inviato al convegno organizzato a S. Vincent, dal ministro Gianfranco Rotondi, “entro la metà di ottobre presenteremo il decreto per lo sviluppo che opererà con misure concrete ed efficaci nell'interesse dei cittadini, delle famiglie e delle imprese”.

La Commissione Ue, nonostante, fa sapere di non essere preoccupata per il ritardo del piano di crescita, rinviato di una settimana, attraverso un portavoce chiede all'Italia che “le misure necessarie per ripristinare la fiducia dei mercati” siano adottate il più presto possibile, e si augura che le discussioni in corso si risolvano presto, come del resto tutti gli italiani.

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