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Gerusalemme capitale: scontri a Ramallah, Betlemme ed Hebron. 4 morti e 750 feriti

Continuano le violenze in seguito alla decisione del presidente americano su Gerusalemme. Almeno 4 le vittime e centinaia i feriti. All’Onu anche l’Italia vota contro la decisione Usa. Intanto Trump lancia un appello alla calma: “Voci della speranza prevalgano su coloro che diffondono odio”.
A cura di Susanna Picone
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Tensione sempre alta in Medioriente dopo la decisione di Donald Trump di riconoscere Gerusalemme capitale d'Israele. Diversi scontri sono stati registrati a Bet El, a nord di Ramallah, tra manifestanti palestinesi che lanciano pietre e agenti israeliani che hanno risposto con lacrimogeni e granate assordanti. Altri incidenti a Hebron e Betlemme. Il bilancio delle vittime e feriti si è aggravato nelle ultime ore: due militanti di Hamas sarebbero stati uccisi da raid israeliani su Gaza, avvenuto dopo un lancio di razzi dalla Striscia, portando quindi a 4 il numero delle vittime dall'inizio degli scontri. Lo riferisce il movimento islamico. L'esercito israeliano ha detto di aver colpito un deposito militare e una fabbrica di armi in risposta al lancio di razzi. Nella serata di ieri un palestinese di 54 anni è rimasto ucciso nel corso di incursioni aeree israeliane dopo il lancio di razzi su Israele. In giornata era morto un giovane palestinese a Gaza. Le persone rimaste ferite sono centinaia: secondo i dati della Mezzaluna rossa, almeno 750 in Cisgiordania. Secondo fonti locali, tra i feriti ci sarebbero anche dei bambini. Tra i feriti, oltre 160 sono stati intossicati da gas lacrimogeni, altri contusi da proiettili rivestiti di gomma, altri ancora colpiti da colpi di arma da fuoco.

Il presidente americano ha lanciato un appello alla calma e alla moderazione. “Il presidente – così un portavoce della Casa Bianca – spera che le voci della speranza prevalgano su coloro che diffondono l’odio”.

Cinque Paesi europei in disaccordo con Trump su Gerusalemme

Contro la decisione del presidente americano ci sono gli ambasciatori Onu di cinque Paesi europei (Italia, con l'ambasciatore Sebastiano Cardi, Francia, Gran Bretagna, Germania e Svezia ) che hanno letto una dichiarazione comune al Palazzo di Vetro dicendosi in “disaccordo” con la decisione di Trump. Il tycoon, da parte sua, in riferimento all'annuncio di voler trasferire l'ambasciata Usa a Gerusalemme e aver dichiarato la città capitale di Israele, ha detto di aver mantenuto la sua promessa elettorale a differenza di altri inquilini della Casa Bianca. Trump ha condiviso su Twitter un video in cui compaiono gli ex presidenti Bill Clinton, George W. Bush e Barack Obama, e infine Trump, dove tutti affermano che Gerusalemme è la capitale di Israele, e l'attuale presidente lo ha poi dichiarato ufficialmente.

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