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Francia, uomo armato in casa di riposo per monaci: uccide una donna e fugge

L’assalto a Monferrier sur Lez, nei pressi di Montpellier, nel sud del Paese. Tutti i religiosi ospiti dell’istituto sono stati liberati dalle teste di cuoio ma l’assalitore è riuscito a fuggire. Non si esclude la pista terroristica.
A cura di Biagio Chiariello
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Un uomo armato è entrato in una casa di riposo per monaci a Monferrier sur Lez, nei pressi di Montpellier, nel sud del Paese, uccidendo una donna con tre coltellate. Ancora ignoto il motivo dell’assalto, la polizia per ora parla di “attacco criminale”. Sul posto sono intervenute le teste di cuoio con un'operazione che ha portato alla “messa in sicurezza” di tutti i religiosi. L'assalitore si è però dato alla fuga. Sono circa le 20 e 45 di ieri sera quando l’uomo, cappuccio tirato sulla testa, un coltello e un fucile a canne mozze, si presenta all’ingresso del pensionato delle Missioni africane ‘Les Chênes verts’, ‘le Querce verdi’. La prima ad incrociarlo è una donna, forse addetta alle pulizie, ma c’è chi afferma fosse la guardiana: viene subito imbavagliata e legata. La sarebbe riuscita a dare in qualche modo l’allarme, ma l’aggressore, l’avrebbe pugnalata ripetutamente. Le modalità dell’attacco, secondo i giornalisti sul posto, non paiono indicare la pista terrorista. I primi ad arrivare sono stati una quindicina di teste di cuoio del gruppo PSIG-Sabre, di stanza nella regione. Nel frattempo i 59, tra monaci,  suore, e impiegati laici che lavoravano in quel momento nella casa di riposo, vengono liberati dai reparti speciali. L’assalitore viene cercato dappertutto: di lui però nessuna traccia.

Ora si cerca di capire il motivo che l’ha spinto a quest’assalto. Col pensiero che va alla scorsa estate, quando due jihadisti entrarono nella chiesa di Saint Etienne e sgozzarono padre Jacques Hamel. In questo caso però non è chiaro se l’aggressore sia un criminale comune, di un folle, o invece di uno delle migliaia d’individui sul suolo francese schedati "S" dall'antiterrorismo, considerati in contatto con gli ambienti dell'integralismo islamico. “È uno choc, non sappiamo perché un tale dramma, non abbiamo alcuna idea del motivo dell’intrusione in questa casa di riposto di religiosi che accoglie degli ex missionari in Africa. È un posto di campagna, un posto molto tranquillo”. Lo ha detto il portavoce della diocesi di Montpellier (He’rault) Wayne Bodkin.

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