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Folla ai funerali di Antonio Megalizzi a Trento: “Un pezzo di cielo ora vi fa ritorno”

Grande commozione al funerale di Antonio Megalizzi, il giornalista italiano ucciso nell’attentato al mercatino di Natale di Strasburgo dello scorso 11 dicembre. Un lungo applauso ha accolto l’arrivo del feretro al Duomo di Trento. L’arcivescovo Tisi: “Ti diciamo grazie, Antonio, per aver creduto nella forza della parola che s’interroga, si pone domande e rinuncia a facili risposte”.
A cura di Ida Artiaco
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Si stanno svolgendo nel Duomo di Trento i funerali di Antonio Megalizzi, il giornalista italiano ucciso nell'attentato al mercatino di Natale di Strasburgo l'11 dicembre scorso. Una folla di parenti, compagni universitari e comuni cittadini ha accolto la bara del 29enne, avvolta nella bandiera italiana e in quella dell'Unione europea. Tra i presenti alle esequie, celebrate dall'arcivescovo Lauro Tisi, anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accolto dal sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, e dal presidente della Provincia autonoma, Maurizio Fugatti, il premier Giuseppe Conte, il ministro per i Rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta, Riccardo Fraccaro, e il presidente della Commissione Europea, Antonio Tajani. In chiesa anche il candidato alla segreteria dem Maurizio Martina e Mara Carfagna.

I genitori di Megalizzi accolti da un applauso

Un lungo applauso ha accolto l'arrivo in cattedrale del feretro di Antonio e della sua famiglia. Il papà, la mamma, la sorella e la fidanzata Luana Moresco sono giunti accompagnati da alcuni parenti in breve corteo. "Una violenza cieca e assurda, ancora una volta, ha decapitato una giovane vita, colpito al cuore per sempre una famiglia, tramortita una comunità", ha detto l'arcivescovo Tisi durante durante l'omelia. "Le grandi acque non possono spegnere l'amore", ha continuato citando il Cantico di San Francesco. "La vita di Antonio lo conferma con forza. In tanti stanno testimoniando da giorni le sue doti di umanità, intelligenza, simpatia, generosità e altruismo non comuni. In quest'epoca in cui le parole rischiano di non essere abitate, di essere svuotate, o addirittura utilizzate per trame di morte e per immettere nel cuore degli uomini odio e rancore, ti diciamo grazie, Antonio, per aver creduto nella forza della parola che s'interroga, si pone domande e rinuncia a facili risposte. La parola che non s'impossessa di un microfono, ma offre voce agli altri e gode della loro ricchezza". Infine, rivolgendosi ai genitori, l'arcivescovo ha auspicato che "l'intensità dell'amore che avvolge il vostro dolore possa divenire rassicurazione che Antonio vive nelle braccia del Padre. Possiate sperimentare che Antonio continua ad accompagnarvi, a sostenervi, ad amarvi". Ha concluso la predica sottolineando che "un pezzo di cielo è sceso in terra e ora vi fa ritorno. Nella terra che ha dato i natali a uno dei Padri fondatori del sogno europeo, Antonio ha immaginato un'Europa senza confini e senza pregiudizi, alla quale non vedeva alternative"

Il ricordo dell'amica: "Scriveva per necessità"

Molto toccante è stato anche il ricordo di un'amica di Antonio, Federica Leonardo: "Non volevi fare il vip, ma il giornalista e ora hai combinato un casino. Ti conosce tutto il mondo e tutto il mondo parla di te, ma dovevi essere tu a parlare del mondo", ha detto la ragazza sottolineando come il giovane fosse "un amico sincero in grado di esserci nei momenti bui ma anche più belli. Aveva equilibrio, curiosità, interessi, ci spiegava la politica. Amava la musica. Eravamo orgogliosi del suo cammino e nessuno aveva dubbi che ce la potesse fare. Amava scrivere, una necessità per lui, diceva che lo aiutava ad autoanalizzarsi. Antonio credeva nel concetto dell'asterisco, marchio di fabbrica che accompagna la persone speciali. Quella persona era lui. Cerchiamo di essere forti per lui e la famiglia, ma questo mondo non può portarci via un amico in quel modo", ha concluso accompagnata dall'applauso dei presenti.

Lutto cittadino e negozi chiusi in città

In tutta la città è stato proclamato per oggi il lutto cittadino: non ci sarà il mercatino di Natale, le bandiere saranno a mezz'asta e anche i bar e i ristoranti del centro storico resteranno chiusi per ricordare la memoria del giovane reporter, deceduto dopo essere stato ferito durante l'attacco di matrice islamica a Strasburgo poco più di una settimana fa. Antonio, che era stato colpito da un proiettile alla base del cranio, è morto tre giorni la strage messa in atto da Cherif Chekatt, il 29enne vicino all'Isis che è stato poi neutralizzato dalla polizia francese. I suoi familiari hanno fatto di tutto per tenerlo in vita, ma non ce l'ha fatta.

Istituto un premio giornalistico alla memoria di Antonio

Per onorare la memoria di Antonio Megalizzi, che lavorava a Strasburgo come giornalista della radio EuroPhonica, l'Ufficio di Presidenza della Conferenza permanente interregionale (Consigli regionali di Sicilia e Calabria) per il coordinamento delle Politiche nell'Area dello Stretto, ha istituito il Premio per Giovani Giornalisti dell'Area dello Stretto. "La Conferenza – ha spiegato Domenico Battaglia, consigliere regionale della Calabria – ispirandosi al suo esempio, ha deciso di dedicare un premio annuale in danaro per un valore complessivo di quattromila euro per favorire la nascita di nuovi progetti a carattere giornalistico e editoriale (pubblicazioni, reportage, libri multimediali) da realizzare singolarmente o in gruppo. Il Premio sarà riservato ai giornalisti pubblicisti iscritti all'Ordine della Calabria e della Sicilia che, alla data della pubblicazione dell'avviso del concorso non avranno ancora compiuto il trentacinquesimo anno di età".

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