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FMI e Germania bloccano gli aiuti alla Grecia

La riunione fiume dell’Eurogruppo sullo sblocco dei 44 miliardi destinati ad Atene, è terminata questa mattina alle 5 con un nulla di fatto. Il nodo principale resta la sostenibilità del debito pubblico greco. Se ne riparla lunedì 26.
A cura di Biagio Chiariello
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La crisi greca rischia di aggravarsi ulteriormente, dopo le decisioni prese nella notte durante la riunione fiume di Bruxelles. Dodici ore non sono bastate ai ministri dell'Economia dell'Eurozona per trovare un accordo sui 44 miliardi di euro che servono al paese per non andare in default. A resistere è stata sopratutto la Germania. «Non è stato possibile trovare un accordo oggi, ci riproviamo lunedì», ha spiegato il presidente dell'Eurogruppo Jean Claude Juncker al termine della riunione, conclusa alle 5 del mattino, senza conferenza stampa. Le parti sono ancora troppo distanti da un'intesa per potersi presentare insieme alla stampa, ha fatto capire Juncker. In particolare, resta la divisione tra Eurogruppo e Fondo monetario Internazionale, sulla sostenibilità del debito pubblico greco.

Il problema principale resta la riduzione del debito pubblico greco. I partner internazionali (oltre agli Stati dell'Eurozona, anche il Fondo monetario internazionale e la Banca centrale europea) avevano fissato l'obiettivo di un debito al 120% nel 2020, con l'Eurogruppo disponibile a concedere un rinvio di 2 anni (al 2022). I paesi europei prevedono che soltanto rinunciando a parte del credito verso la Grecia, l'obiettivo del 120% possa essere raggiunto entro la fine del decennio. Ecco, quindi, la decisione di spostare l'obiettivo al 2022, con costi supplementari calcolati comunque intorno ai 32,6 miliardi di euro. Il Fmi, però, non vuole cedere. «Il debito greco – aveva detto Christine Lagarde al suo arrivo a Bruxelles – deve essere sostenibile in un periodo di tempo ravvicinato». Ovvero niente proroga. Su questo da parte del direttore generale del Fmi non c'è stato alcun passo indietro.

La mediazione da parte dei ministri del finanze europei va comunque avanti. E, anzi, per il francese Pierre Moscovici, la zona euro è «a un soffio» dall'accordo per gli aiuti alla Grecia. Secondo il ministro francese dell'economia l'Eurozona, «sarebbe minacciata» se non trovasse l'accordo, ma ancora una volta abbiamo constatato che la Grecia ha compiuto sforzi considerevoli«, ha detto a radio Europe 1. Dello stesso avviso è anche Juncker: «L'Eurogruppo ha identificato un pacchetto di misure credibili per contribuire in modo sostanziale alla sostenibilità del debito greco». Ma le trattative si sono interrotte «per consentire di approfondire alcuni elementi a livello tecnico» ha detto il presidente dell'Eurogruppo. I paesi dell'Eurogruppo, e in particolare la Germania, hanno dunque bisogno di quantificare esattamente le misure per aiutare Atene a ridurre il debito. Se ne riparla, dunque, lunedì.

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