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Filippine, giro di vite del presidente “sceriffo” Duterte: uccisi decine di spacciatori

Dall’insediamento di Rodrigo Duterte decine di spacciatori e piccoli criminali sono stati uccisi dalla polizia.
A cura di Davide Falcioni
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Aveva promesso un vero e proprio "giro di vite" contro la criminalità: Rodrigo Duterte, presidente delle Filippine eletto nello scorso mese di maggio, sta dando seguito ai suoi impegni rispettandoli, purtroppo, alla lettera. Dal giorno del suo insediamento ufficiale, poche settimane fa, ben trenta spacciatori di sostanze stupefacenti sono stati infatti uccisi dalla polizia, che ha anche sequestrato merce per un ammontare di 20 milioni di dollari. A renderlo noto sono stati proprio i portavoce delle forze dell'ordine riferendo che l'ultimo episodio ha avuto luogo domenica: durante un conflitto a fuoco sono state barbaramente uccise cinque persone, tutte accusate di spaccio: "I miei uomini erano in procinto di arrestarli – ha raccontato Oscar Albayalde, capo della polizia della regione di Manila – ma loro hanno reagito e ne è scaturita una sparatoria".

In realtà da due mesi a questa parte stanno aumentando a dismisura gli omicidi di presunti criminali: oltre ai 30 spacciatori, infatti, altre settanta persone sono state uccise. Si tratta in larga parte di ladri di automobili e soggetti accusati di violenze sessuali per i quali, tuttavia, non è mai stata emessa neanche una sentenza di colpevolezza. Gli omicidi, quindi, si inquadrano spesso come esecuzioni arbitrarie figlie della nuova campagna di "tolleranza zero" che anima le Filippine.

Il picco di omicidi è certamente figlio della campagna mediatica di Rodrigo Duterte, neo presidente del paese e personaggio piuttosto ambiguo: una leggenda sul suo conto narra che un giorno il titolare di un ristorante che non riusciva a far rispettare un divieto di fumo alzò la cornetta del telefono e chiamò lui in persona, che non esitò ad annullare tutti gli impegni, andare nel ristorante, e far ingoiare la cicca all'avventore irrispettoso. Non solo, il presidente ha più volte annunciato in campagna elettorale: "Se stai compiendo attività illegali nella mia città, se sei un criminale o membro di un sindacato che bersaglia la gente innocente della città, finché sarò il sindaco, sei bersaglio legittimo di un assassinio". "Le pompe funebri saranno piene: fornirò io i cadaveri. Darò ordine alla polizia di cercare quella gente e ammazzare tutti”.

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