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Facebook smaschera 32 account falsi: hanno tentato di influenzare il voto in Usa

17 profili, 8 pagine Facebook e 7 account Instagram momentaneamente oscurati. Il social network sta collaborando con l’Fbi: “Siamo ancora in una fase iniziale delle indagini e non abbiamo ancora tutti gli elementi, inclusi i nomi di chi sia realmente dietro”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Le elezioni di ‘midterm' di Novembre, che servono per rinnovare gran parte del Congresso Usa, o rischiano di essere inquinate. L'allarme è stato lanciato dalla società di Mark Zuckerberg, che ha indentificato ben otto pagine e diciassette profili su Facebook e sette account fake su Instagram, che avrebbero avuto l'obiettivo di influenzare il voto in Usa. La società ha provveduto a oscurarle momentaneamente. Le indagini dell'Fbi sono scattate immediatamente: "Siamo ancora in una fase iniziale dell'inchiesta e non abbiamo ancora tutti gli elementi, inclusi i nomi di chi sia realmente dietro", ha fatto sapere il social network. Il tentativo di interferenza non può insomma essere collegato a un particolare governo, e quindi nemmeno alla Russia. Ma la minaccia sarebbe reale.

Facebook ha deciso di voler condividere le informazioni in suo possesso "dato il legame fra i cattivi attori" che potrebbero aver organizzato la campagna di disinformazione, attuata diffondendo contenuti divisivi per gli utenti, e le "proteste previste a Washington la prossima settimana". Un'operazione che per la società di Zuckerberg sarebbe simile all'attività riscontrata in occasione delle elezioni americane del 2016, quando nel mirino finirono account russi.

La notizia arriva proprio in coincidenza con l'apertura il primo processo dell'era del Russiagate: quello a Paul Manafort, l'ex capo della campagna presidenziale di Donald Trump, che ha ribadito di non voler patteggiare o collaborare con la giustizia: "Nessuna chance di un accordo", ha ripetuto nell'aula della corte federale di Alexandria. Ora rischia oltre 100 anni di carcere per reati che vanno dalla frode bancaria all'evasione fiscale, in parte finalizzati a finanziamenti elettorali illegali. E a settembre un nuovo processo nei suoi confronti, quello sulle presunte collusioni tra Mosca e la campagna elettorale di Trump, in cui Manafort dovrà rispondere tra l'altro del reato di cospirazione e di quello di riciclaggio di denaro sporco. Per Robert Mueller, il procuratore speciale che ha ereditato la titolarità delle indagini dopo che James Comey è stato rimosso dalla guida dell'Fbi, si tratta del primo vero test dopo mesi e mesi di approfondite indagini. Indagini volte ad accertare se le interferenze russe sul voto del 2016 si sono spinte fino a a un appoggio diretto agli uomini più vicini al tycoon.

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