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Leandro, 13 anni, travolto da un treno a Soverato. La polizia: “Non è morto per un selfie”

Il ragazzino, insieme a due amici, stava percorrendo i binari per abbreviare il percorso verso casa. E’ stato travolto e trascinato per decine di metri, mentre gli altri due – illesi – sono scappati.
A cura di D. F.
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"I due amici di Leandro Celia hanno escluso che si stessero facendo un selfie". Lo ha detto al Giornale Radio Rai, Barbara Caccia, della Polizia Ferroviaria, in merito al 13enne travolto ieri sera da un treno a Soverato. "I ragazzi – ha detto – stavano attraversando il ponte ferroviario pensando di percorrere la strada più diretta per arrivare nel centro di Soverato. Il cellulare della vittima è stato sequestrato ed è a disposizione dell'autorità giudiziaria, ma stando alle prime ricostruzioni non sembra che i tre stessero facendosi foto con gli smartphone". La notizie secondo cui il ragazzo era stato travolto mentre si scattava un selfie era stata fatta trapelare ieri sera subito dopo l'incidente, ma è stata smentita dalle autorità con la massima fermezza. La tragedia si è consumata nei pressi del ponte di Soverato, non distante dall’area sulla quale un tempo sorgeva il campeggio "Le Giare", la stessa in cui 17 anni fa a causa di un alluvione morirono 13 persone. Uno dei giovani, Leandro Celia, 13 anni, è morto dopo essere stato travolto dal treno in corsa. I suoi due amici se la sono cavata solo con tanto spavento.

La dinamica della tragedia è al vaglio degli inquirenti, ma che a causarla sia stato un gioco finito male è una tesi che è stata fermamente smentita anche ai microfoni di Fanpage.it dal legale di uno degli amici di Leandro, l'avvocato Emiliana Corapi. Secondo la ricostruzione dei ragazzi, tutti insieme  hanno raggiunto il ponte nel tardo pomeriggio, quando ormai era quasi buio, probabilmente per abbreviare il percorso che li avrebbe riportati a casa, evidentemente convinti di non correre a quell'ora particolari rischi: il macchinista li ha visti solo quando ormai era troppo tardi il tredicenne. "Abbiamo sentito i rumore del treno in lontananza e abbiamo iniziato a correre ma in pochissimo tempo ce lo siamo ritrovati addosso" ha spiegato al legale uno dei ragazzini, raccontando che lui e l'altro sopravvissuto alla fine si sono stretti da un lato del ponte salvandosi mentre Leandro probabilmente è andato dall'altra parte. Leandro è stato investito in pieno e trascinato per decine di metri, mentre i suoi due amici – terrorizzati – sono fuggiti. Solo diverse ore più tardi sono stati rintracciati dai carabinieri e trasportati in ospedale per accertamenti.

Stamattina a scuola il ricordo di Leandro Celia

Questa mattina i due si sono recati alla scuola media Ugo Foscolo di Soverato, frequentata da Leandro Celia. Il dirigente scolastico Maria Spanò, insieme a tutti gli insegnanti, ha riunito i ragazzi per spiegare quanto era successo. "Abbiamo ricordato Leandro – ha detto la dirigente, visibilmente commossa – leggendo anche alcuni suoi temi. Era arrivato nella nostra scuola solo l'anno scorso ed in un un suo lavoro esprimeva le preoccupazioni per l'ambiente nuovo che avrebbe incontrato e la paura di non legare. Poi spiegava che invece si era trovato bene, aveva fatto amicizia ed anche con gli insegnanti il rapporto era buono".

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