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Eternit, prescritti i reati di Bagnoli e Rubiera: scoppia la rabbia delle famiglie delle vittime

Dopo la condanna a 16 anni di reclusione del magnate Stephan Schmidheiny e del barone Louis De Cartier De Marchienne, i parenti delle vittime dell’Eternit di Bagnoli e Rubiera esprimono il proprio dolore per la sentenza emessa. ‘Le nostre vittime sono di serie B’.
A cura di Daniela Caruso
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Attesa per la sentenza sul processo Eternit

Dopo la storica sentenza del processo Eternit, monta la protesta dei parenti delle vittime di Casale e di Bagnoli. Il Tribunale, infatti, ha dichiarato che il disastro ambientale provocato dagli stabilimenti di Rubiera, in provincia di Reggio Emilia e del napoletano, è prescritto. Anche in rete è scoppiata la rabbia per una sentenza che non rende giustizia ai lavoratori napoletani ed emiliani, considerati quasi di serie B. In un forum online, infatti, un utente ha scritto che

Se vi è una condanna, non può essere per alcuni, deve essere per tutti. I miei genitori sono entrambi malati, sono stati lavoratori di Bagnoli e hanno lavorato dal 1960 al 1984. I loro amici del lavoro con i quali condividevano 3 turni si contano sulle dita di una solo mano. Attendo risposte dagli avvocati a cui ci siamo affidati.

Per il disastro doloso dell'Eternit, sono stati condannati il barone belga Louis De Cartier De Marchienne, 91 anni e il magnate Stephan Schmidheiny, 65 anni, a una reclusione di 16 anni, per l'omissione delle misure infortunistiche. La condanna però é stata applicata per i reati commessi negli stabilimenti piemontesi di Casale e Cavagnolo, dal 13 agosto 1999 in poi. Quelli precedenti risultano invece prescritti, come quelli contestati negli stabilimenti di Bagnoli e Rubiera. Ernesto D'Andrea, l'avvocato che rappresenta le 45 famiglie emiliane delle vittime reggiane, ha dichiarato che la prescrizione per tali reati da parte del Tribunale di Torino non è corretta, in quanto "La prescrizione è stata riconosciuta solo per alcuni periodi, ecco perché alcune richieste di risarcimento sono passate e altre no". La prescrizione, infatti, si fermerebbe al 1971, anche se la data non è stata ancora confermata. I reati contestati in Emilia Romagna sono compresi in un periodo che va dal 1966 al 1974. Nella cittadina reggiana sono deceduti 64 operai, mentre ammontano a 120 le richieste di risarcimento danni, comprese quelle di vari sindacati.

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