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Yemen sotto assedio, cinque morti. Taez bombardata

Continuano gli scontri tra truppe lealiste e insorti. Il presidente Saleh decide di bombardare l’epicentro della protesta colpendo anche civili.
A cura di Vincenzo Sbrizzi
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proteste in Yemen

Si aggrava la situazione in Yemen. Per sedare le proteste il governo sta ricorrendo a bombardamenti sui manifestanti. A farne le spese tre membri della stessa famiglia colpiti a morte nella città di Taez. A darne la notizia sono state fonti mediche e testimoni indipendenti. Nel tentativo di sedare le rivolte il governo yemenita è arrivato ad utilizzare metodi estremi come i bombardamenti.

Strumenti che difficilmente riescono a distinguere tra civili, insorti armati e manifestanti. La situazione peggiora di giorno in giorno facendo registrare vittime quotidianamente. Altri due uomini sono rimasti uccisi in uno scontro a fuoco con le truppe lealiste. Due giorni fa negli scontri sono state ancora una volta cinque le vittime accertate negli scontri tra insorti e truppe governative. Attualmente una milizia auto organizzata si contrappone alle truppe governative nel tentativo di difendere i manifestanti insorti contro il governo.

Allo stesso tempo le forze leali al governo stanno tentando di riconquistare le città controllate dagli insorti con azioni militari. E' il caso di Taez dove sono stati accertati gli ultimi morti. Taez è la seconda città del paese e si trova a sud ovest dello Yemen rappresentando una roccaforte strategica negli scontri.

Fonti ospedaliere parlano addirittura di trenta morti accertati negli ultimi tre giorni negli scontri che vedono contrapposti in tutto il paese gli insorti agli uomini del presidente Ali Abdallah Saleh. Quest'ultimo non sembra intenzionato a cedere facilmente la propria leadership se non alle condizioni richieste, cioè l'immunità per lui e la sua famiglia, ed ha ingaggiato un braccio di ferro attaccando i manifestanti anche con l'utilizzo di bombe come accaduto oggi.

La spina dorsale dell'insurrezione è rappresentata dai combattenti tribali che hanno fatto loro le ragioni della protesta prendendo il controllo di Taez, epicentro delle proteste. Lo scorso 27 novembre il capo dell'opposizione era anche stato incaricato di formare un nuovo governo ma la situazione al momento non permette alcuna nomina e insediamento.

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