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Usa, scandalo a luci rosse nei Boy Scout: 7mila leader avrebbero abusato di 12mila vittime

Secondo i dati resi noti da Janet Warren, docente all’University of Virginia, dal 1944 al 2016 più di 7mila leader e volontari dei Boy Scout sarebbero stati allontanati dall’organizzazione in seguito alle accuse di molestie sessuali su minori, per un totale di 12.254 vittime: “Potranno anche aver cacciato quelle persone, ma non hanno allertato la comunità”.
A cura di Ida Artiaco
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Uno scandalo a luci rosse sta travolgendo i Boy Scout d'America. Più di 7mila leader e volontari avrebbero infatti abusato sessualmente di 12.254 vittime dal 1944 al 2016 e sarebbero stati cacciati dall'organizzazione proprio in seguito a queste pesanti accuse. È quanto ha rivelato Janet Warren, docente all'University of Virginia, durante la sua testimonianza in un processo per molestie su minori in una compagnia teatrale per bambini a Minneapolis, in Minnesota. Secondo l'esperta, questi dati, immediatamente ripresi dai media a stelle e strisce, ben rappresenterebbero una situazione che va avanti da decenni e che getta molte ombre, anche economiche, sulla storia centenaria dei Boy Scout, che potrebbero anche essere costretti a chiedere la bancarotta per far fronte a tutte le denunce che stanno emergendo negli ultimi giorni, dopo che vari Stati hanno approvato o stanno approvando nuove finestre legali che consentono alle vittime di vecchia data di fare causa.

Come sottolinea il New York Times, negli archivi dell'organizzazione ci sarebbero numerose testimonianze di più di 7mila tra leader e volontari allontanati in seguito alle accuse di abusi sessuali su minori. I dati analizzati dalla professoressa Warren sono stati esposti lo scorso martedì 23 aprile in un'aula di tribunale su richiesta dell'avvocato Jeff Anderson, che ha rappresentato vittime di abusi sessuali in cause contro i Boy Scout e la Chiesa cattolica. La docente nel corso della sua testimonianza ha raccontato di essere stata assunta proprio dai Boy Scout per esaminare dei fascicoli, conservati dalla fine Prima Guerra Mondiale, che contenevano informazioni su vari soggetti la cui partecipazione al gruppo era stata interrotta a causa di "accuse ragionevoli di abusi su bambini". Un lavoro, questo, durato ben 5 anni, durante i quali ha potuto analizzare i documenti dal 1944 al 2016, che contenevano i nomi di 7.819 "responsabili" per un totale di 12.254 vittime nell'arco dei 72 anni considerati.

Dal canto loro, i Boy Scout hanno rilasciato in quello stesso giorno un comunicato nel quale hanno sottolineato come ogni singolo episodio sospetto sia stato segnalato alle forze dell'ordine. "Ci preoccupiamo profondamente per tutte le vittime di abusi e ci scusiamo sinceramente con chiunque sia stato ferito – si legge nella nota -. Nulla è più importante della sicurezza e della protezione dei bambini per noi, e siamo indignati che ci siano stati momenti in cui le persone hanno approfittato dei nostri programmi per abusare di bambini innocenti. In nessun momento abbiamo mai consapevolmente permesso a persone del genere di lavorare con i giovani". L'organizzazione ha anche aggiunto di aver istituito un numero verde per tutti coloro che vogliano denunciare le violenze. "Potranno anche aver allontanato quelle persone dal gruppo, potrebbero anche averne conservato traccia nei loro file, ma non hanno mai allertato la comunità su questo fenomeno", ha concluso Anderson.

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