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Uccise una bambina di 9 anni e nascose il corpo in una valigia: incastrato dal Dna dopo 11 anni

Svolta nel giallo di Rachel Genofre, una bambina di nove anni che venne trovata in una valigia alla stazione degli autobus di Curitiba, in Brasile, il 5 novembre 2008. A undici anni dall’omicidio, la banca nazionale del Dna ha permesso alla polizia di identificare un uomo sospettato del delitto.
A cura di Susanna Picone
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Arrivare, grazie al Dna, al presunto responsabile di un omicidio ben undici anni dopo quel delitto. È quanto accaduto in Brasile, dove è a una svolta il caso del brutale omicidio della piccola Rachel Genofre. La banca nazionale del Dna, la cui estensione è sostenuta dal ministro della Giustizia e della Pubblica Sicurezza Sergio Moro, ha permesso alla polizia civile dello Stato di Paranà di identificare il presunto killer di Rachel, una bambina che venne uccisa nel 2008 all’età di nove anni. A dar notizia della svolta nel caso è il quotidiano Gazeta do Povo. Il corpo della piccola Rachel Genofre venne trovato in una valigia alla stazione degli autobus di Curitiba il 5 novembre 2008. Due giorni prima la bambina era scomparsa all'uscita da scuola.

Ha un nome l'assassino di Rachel Genofre

L'analisi del materiale genetico, a quanto emerso, è risultata compatibile al 100 percento. Ciò ha permesso di dare un nome al responsabile del delitto: si tratta di Carlos Eduardo dos Santos, un uomo di cinquantaquattro anni che già da alcuni anni si trova in carcere. L'accusato è rinchiuso a Sorocaba, nello stato di San Paolo, dal 2016, condannato a 22 anni. Ha numerosi precedenti, dallo stupro fino al furto. Il suo Dna è stato raccolto proprio in carcere e inserito in un software che ha messo a confronto i dati.

Il presunto killer viveva nella stessa città della bambina uccisa

A quanto ricostruito, il presunto responsabile viveva nel centro di Curitiba all’epoca del delitto, a pochi metri dalla scuola della vittima, ma ancora non è chiaro dove sia stato commesso l’omicidio di Rachel. Durante una conferenza stampa la polizia si è scusata con la famiglia della bambina uccisa per il ritardo nella soluzione del caso. Il padre della bambina, intanto, ha dichiarato in una intervista di aspettarsi, adesso, finalmente giustizia: “Ci sono molte informazioni da elaborare, è ancora molto difficile”, ha detto.

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