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Ubriaco fa una strage e uccide 8 persone, arrestata la barista che gli ha servito da bere

La 27enne Lindsey Glass aveva servito diversi drink ad un cliente il quale, subito dopo, uccise otto persone, tra cui anche la ex moglie. I fatti sono avvenuti in Texas nel 2017. Ora la donna è stata arrestata: sapeva che quella persona era pericolosa e priva di lucidità, ma nonostante ciò ha continuato a somministrargli alcol per tutta la serata.
A cura di Biagio Chiariello
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Sta facendo molto discutere negli Stati Uniti l’arresto di Lindsey Glass, nei guai con la giustizia per aver in qualche modo favoreggiato una strage avvenuta nel settembre 2017, a Plano, in Texas, e compiuta dal 32enne Spencer Hight. All’epoca la 27enne barista, Lindsey gli avrebbe servito alcol per tutta la serata. Vendere una bevanda alcolica a una persona con problemi di alcolismo o visibilmente instabile è un reato che nello Stato americano comporta la pena di un anno di carcere e una multa di 500 dollari. La Glass è stata arrestata il 30 aprile 2019, dopo che la Texas Alcoholic Beverage Commission ha concluso in un rapporto che la barista si è resa responsabile di aver venduto da bere in maniera “negligente” a Hight, che, dopo essere uscito dal locale, ha sparato e ucciso otto persone. Depresso e affetto dalla dipendenza dall'alcol dopo aver già perso il lavoro e dopo la fine del matrimonio, l’uomo era entrato nel bar dove lavorava Lindsey, che conosceva sia l'uomo, sia la ex moglieMeredith. Successivamente Hight, in preda ai fumi dell’alcol, si era diretta nella casa dove l'ex moglie si trovava con alcuni amici per vedere una partita di football e qui aveva aperto il fuoco, uccidendo otto persone tra cui la donna. Dopo la strage, la polizia era riuscita a neutralizzare il 32enne, uccidendolo durante la fuga.

“La decisione di Spencer Hight di distruggere la vita di otto persone non è correlata ai quattro drink che l’uomo ha consumato presso la Public House”, ha detto Scott Palmer, avvocato della Glass. Il legale sottolinea inoltre come la barista fosse stata “una delle poche a preoccuparsi per lo stato di alterazione” di Hight, tanto che non solo avvisò il suo datore di lavoro per spiegargli la situazione ma “seguì Hight per un certo tratto di strada quando uscì dal locale e chiamò preoccupata anche il 911“. Ma contro di lei ci sono i legali delle famiglie delle vittime, secondo cui la barista ben sapeva che quella persona era pericolosa e priva di lucidità, ma nonostante ciò ha continuato a somministrargli alcol per tutta la serata.

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