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Turista scompare su una spiaggia greca, trovata morta dopo un mese di ricerche: il corpo recuperato in mare

Michele Bourda, turista scozzese di 59 anni, era scomparsa più di un mese fa mentre si trovava insieme al marito su una spiaggia greca. Dopo settimane di incessanti ricerche, il suo cadavere è stato trovato in mare da uno yacht di passaggio vicino all’isola di Fidonisi. A confermare l’identità del corpo è stata la Guardia Costiera greca, non sono ancora noti i risultati dell’autopsia.
A cura di Eleonora Panseri
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Michele Bourda
Michele Bourda

Michele Bourda, turista scozzese di 59 anni, era scomparsa più di un mese fa mentre si trovava insieme al marito su una spiaggia in Grecia. Dopo settimane di incessanti ricerche, il suo cadavere è stato trovato in mare da uno yacht di passaggio vicino all'isola di Fidonisi.

A confermare l'identità del corpo è stata la Guardia Costiera greca. "L'identificazione è avvenuta questa mattina", ha detto il marito di Bourda, Christos, al quotidiano greco Protothema. "Sono devastato. Ho fatto il possibile per riconoscere mia moglie, perché erano praticamente solo ossa. È una tragedia".

E ha aggiunto: "L'indagine non è stata portata avanti nel modo. Ho già sporto denuncia contro la Polizia e la Guardia Costiera perché sono stati lenti nell'affrontare la scomparsa di mia moglie. È stato perso tempo prezioso, poteva essere ancora viva". La polizia, ha spiegato, avrebbe impiegato tre ore per redigere la denuncia.

La coppia, lui di origini greche, lei nata a Glasgow, si erano conosciuti 36 anni fa, quando erano studenti universitari in Germania, racconta il Guardian.

La donna, nata a Glasgow, era stata vista viva l'ultima volta il 1° agosto sdraiata su un lettino sulla famosa spiaggia di Ofrinio, vicino alla città di Kavala. Suo marito si era appisolato sul lettino vicino a lei e, dopo essersi svegliato, si era accorto della scomparsa della moglie.

"Purtroppo, mi sono addormentato e, quando mi sono svegliato, lei non c'era più", ha raccontato il 66enne. I resti della 59enne sono stati ritrovati a più di 40 chilometri di distanza lungo la costa. I due, che vivevano in Scozia, erano arrivati in Grecia tre giorni prima per trascorrere le vacanze.

Secondo quanto riferito ancora dal marito, la donna aveva una storia di depressione ma il giorno della scomparsa era di buon umore e aveva lasciato i suoi effetti personali, tra cui le medicine che assumeva e il suo asciugamano, sul lettino. Diverse ore dopo è stato lanciato l'allarme e sono iniziate le ricerche.

Ma il 66enne sostiene anche di aver trascorso buona parte del primo giorno a cercarla da solo: "La polizia non ha fatto nulla". L'organizzazione greca per le persone scomparse, Lifeline Hellas, aveva emesso un'allerta argento spiegando che la donna poteva essere "in pericolo".

Inizialmente, le ricerche si erano concentrate quasi esclusivamente in mare, con la Guardia Costiera greca che aveva inviato due motovedette. Anche imbarcazioni private e pescherecci avevano fatto perlustrazioni, estendendo le operazioni a tutto il Golfo di Strimonia, l'ampia baia del Mar Egeo situata tra Salonicco e Kavala.

Dopo tre giorni, la polizia greca ha preso il controllo delle ricerche, concentrando gli sforzi nell'entroterra. Le autorità ritengono che la donna sia probabilmente annegata e che il suo corpo sia stato spinto dalle forti correnti lungo la costa prima di essere ritrovato, riportano i quotidiani esteri.

I risultati dell'autopsia eseguita venerdì 5 settembre sul corpo di Michele Bourda non sono ancora stati resi noti.

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