Terremoto nell’Egeo, almeno 26 i morti: si continua a scavare a mani nude tra le macerie

Si aggrava il bilancio dei morti in Turchia a seguito della forte scossa di terremoto, di magnitudo 7.0, che ieri ha colpito le profondità del mar Egeo, circa 14 km al largo dell'isola greca di Samos. Sono almeno 26 le vittime del forte sisma, mentre i soccorritori sono ancora al lavoro, scavando anche a mani nude, per cercare superstiti tra le macerie dei palazzi crollati a Smirne, la zona più colpita. Il forte sisma ha provocato un mini-tsunami con le onde che hanno travolto negozi e abitazioni sulla costa turca.
Secondo la Protezione civile turca sarebbero 800 i feriti mentre nell'isola greca di Samos ci sono state due vittime, due adolescenti travolti dal crollo di un muro mentre tornavano a scuola. La scossa ha fatto crollare la parte anteriore della chiesa della Panagia Theotokou a Karlovassi, una delle località turistiche dell’isola greca. A Vathi, un altro centro isolano, sono crollate delle case disabitate.
L’emergenza provocata da terremoto ha indotto i governi di Atene ed Ankara a mettere da parte gli attriti che stavano caratterizzando i loro rapporti negli ultimi mesi (specie riguardanti le trivellazioni per idrocarburi attorno all ‘isola di Kastellorizo). I ministri degli Esteri di Turchia e Grecia hanno assicurato di sostenersi a vicenda. È quanto emerso, riferisce Ankara, dopo una telefonata tra il capo della diplomazia greca, Nikos Dendias e il collega turco, Mevlut Cavusoglu.
Intanto nelle ultime ore sono proseguite le scosse di assestamento nel mar Egeo, dopo il sisma di magnitudo 7.0 di ieri. La più forte, di magnitudo 5.1, è stata registrata al largo della località costiera turca di Kusadasi.