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Strangola la moglie poco dopo la nascita della figlia, poi scrive su Facebook: “Qualcuno l’ha vista?”

Mattew Fisher, 30 anni, è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio della moglie 29enne Abigail. L’uomo ha nascosto il cadavere in un bosco e la mattina dopo ha denunciato la sua scomparsa alla polizia e sui social.
A cura di Lorenzo Bonuomo
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Mattew Fisher e Abigail Elizabeth Fisher (Fonte: West Yorkshire Police)
Mattew Fisher e Abigail Elizabeth Fisher (Fonte: West Yorkshire Police)

L'ha picchiata, l'ha strangolata e infine l'ha abbandonata mezza nuda in un bosco. Così Matthew Fisher, un uomo di 30 anni residente a Castleford, in Inghilterra, ha pensato di sbarazzarsi della moglie 29enne Abigail, la donna che appena sei mesi prima lo aveva reso padre di una bambina.

Reo confesso – riferisce la polizia del West Yorkshire – l‘uomo è stato condannato all'ergastolo, con un minimo di 15 anni da scontare in prigione (da quel momento in poi, previa decisione di un tribunale, l'uomo potrà usufruire della libertà vigilata). Sul caso si è pronunciata la Leeds Crown Court.

I fatti contestati risalgono al mese di luglio: la mattina seguente all'omicidio della moglie, l'uomo si è presentato in commissariato per presentare una denuncia di scomparsa. Poi, ha lanciato anche un appello su Facebook: "Qualcuno ha visto Abi? Nel caso, potete avvisarmi o convincerla a restituirmi un anello?".

Le indagini della polizia avrebbero poi chiarito che Fisher stava solo fingendo di essere estraneo a qualsiasi responsabilità: il corpo senza vita della moglie è stato ritrovato tra i cespugli di un bosco nei dintorni di Brierley – un luogo dove Fisher era solito giocare da bambino – vestito solo di biancheria intima. Pieno di lividi e altri segni di aggressione.

Sulla scena del crimine è stato rinvenuto del nastro adesivo con le impronte digitali di Fisher, una delle prove che hanno inchiodato il 30enne. A questa si è unito poi un filmato delle videocamere di sorveglianza che mostrava l'auto dell'uomo uscire da Castleford la notte prima della denuncia: a quell'ora – in base a quanto dichiarato dallo stesso Fisher in commissariato – l'uomo avrebbe dovuto trovarsi nel suo letto e non alla guida della sua macchina.

Inoltre, secondo quanto emerso dall'ispezione sul cellulare della vittima, Abigail aveva digitato su internet la frase: "Perché mio marito mi odia?", segno evidente delle tensioni tra i due. Il processo avrebbe poi stabilito il movente del delitto: lei gli aveva manifestato l'intenzione di separarsi, ma lui non lo avrebbe accettato.

"Abigail era una persona molto amata e questo è stato un crimine orrendo – ha dichiarato la detective Amanda Wimbles – a causa delle azioni di Matthew Fisher, la figlia della coppia ora crescerà senza i suoi genitori".

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