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Spagna, epidemia di epatite A al ristorante: 29 contagiati, vaccini per quattromila persone

Allerta sanitaria in Spagna per un focolaio di epatite A che ha avuto origine in un famoso ristorante di Cartagena, nella Murcia. Ventinove persone sono state ricoverate e come misura preventiva il Ministero della Salute ha deciso che ben quattromila persone dovranno vaccinarsi. “Finora siamo riusciti a evitare la diffusione del virus”.
A cura di Ida Artiaco
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El Paso de los Elefantes a Cartagena (Maps).
El Paso de los Elefantes a Cartagena (Maps).

Ventinove contagiati e quattromila persone costrette a ricorrere al vaccino. È questo il primo bilancio dell'allerta sanitaria che sta preoccupando la Spagna, in seguito all'epidemia di epatite A esplosa nei giorni scorsi a Cartagena, nella regione della Murcia. La misura di prevenzione è stata decisa dal Ministero della Salute dell'omonima comunità autonoma. In un primo momento il provvedimento era indirizzato soltanto ai clienti del famoso ristorante El Paso de los Elefantes, nel quartiere di San Antón, dove avrebbe avuto origine il virus, nel periodo compreso tra il 24 e il 29 ottobre. Ma poi è stato esteso anche a coloro che avevano mangiato lì dal 30 ottobre al 6 novembre, data in cui il ristorante è stato chiuso in seguito all'insorgere del focolaio, quando è stato attivato il protocollo per prevenirne la diffusione.

L'allerta era scattata dopo che 29 persone avevano accusato i sintomi dell'epatite A: di queste, sette sarebbero ancora ricoverate nell'ospedale Santa Lucia, a Cartagena, anche se il loro quadro clinico è in miglioramento. L'assessorato regionale alla Salute ha comunque invitato i cittadini a non andare nel panico, come riporta il quotidiano El Pais: "Tutte le misure poste in essere finora hanno evitato la diffusione del virus e il vaccino è una misura necessaria di prevenzione". Al momento già 1300 persone sarebbero state vaccinate, ma all'appello ne mancano almeno altre 2700, che dovrebbero farlo entro la fine della settimana in corso. Inoltre è consigliato a tutti coloro che manifestino i sintomi della patologia, come pelle giallastra e colore dell'urina scuro, di solito accompagnati anche da nausea, vomito, malessere, febbre, mal di testa, dolore addominale, di andare al centro di salute per sottoporsi ai test richiesti e, come misura preventiva, di lavarsi sempre le mani, poiché questa malattia virale si diffonde di solito mangiando cibi che sono stati manipolati da persone infette e non hanno mantenuto un'igiene adeguata.

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