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Siria, denuncia di Amnesty International: “Bombardamenti con armi chimiche”, indaga l’Onu

Amnesty International denuncia bombardamenti al Cloro sulla popolazione civile di Aleppo chiedendo un immediato stop ai raid. Se confermato, l’attacco costituirebbe un crimine di guerra, sul caso indaga anche l’Onu.
A cura di Antonio Palma
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Nonostante la tregua per gli aiuti umanitari annunciata da Mosca, in Siria la guerra infuria incessantemente non risparmiando ospedali e obiettivi civili. Ta le città più colpite c'è Aleppo ormai ridotta ad un cumulo di macerie dai raid aerei e dai cannoneggiamenti. Nei giorni scorsi infatti un'offensiva disperata dei gruppi ribelli ha rotto l'assedio delle truppe governative che proseguiva da mesi ma il regime di Assad, spalleggiato dai caccia russi e in attesa di un controffensiva, sta bombardando incessantemente le posizioni appena perse. Bombardamenti durante i quali, secondo la denuncia di Amnesty International, sarebbero state  usate anche armi chimiche contro la popolazione civile

L'attacco sarebbe avvenuto prima del cessate il fuoco nel quartiere di al-Zibdiye, causando la morte immediata di almeno quattro persone ma soprattutto intossicando decine di persone tra cui molti bambini. Secondo la Ong si sarebbe trattato di un attacco con cloro da parte delle forze governative. A confermarlo alcune fonti mediche locali secondo le quali in ospedale sarebbero arrivate  almeno 60 persone, tra cui 40 bambini, con sintomi caratteristici di un attacco con gas chimici. Secondo i medici le persone intossicate presentavano tutte difficoltà di respirazione e tosse e l'odore di cloro sui loro vestiti era evidente.

"Chiediamo l'immediata cessazione dei raid aerei sugli obiettivi civili di Aleppo. Gli attacchi chimici e altri crimini di guerra devono finire. Chiediamo inoltre che gli aiuti possano arrivare senza incontrare ostacoli alle decine di migliaia di persone intrappolate nella zona orientale della città" ha dichiarato Magdalena Mughrabi, vicedirettrice del programma locale di Amnesty International. Sul caso sta indagando ora l'Onu, come ha confermato l'inviato speciale dell'Onu, Staffan de Mistura. "Se l'attacco venisse confermato costituirebbe un crimine di guerra e come tale dovrebbe essere affrontato immediatamente" ha spiegato de Mistura ammettendo che ci sono prove in tal senso. L'Onu sta anche trattando con i russi per estendere il cessate il fuoco di tre ore al giorno annunciato da Mosca. "I russi ci hanno ascoltato e sono pronti a discutere per migliorare la loro proposta originale", ha spiegato De Mistura ricordando che per poter soddisfare i bisogni umanitari della popolazione servirebbero almeno  48 ore per poter far entrare un numero sufficiente di camion

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