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Selfie e foto in posa sui binari di Auschwitz, il Museo: “Abbiamo l’obbligo di reagire”

In occasione della Giornata della Memoria e su richiesta di alcuni lettori, Fanpage.it ha chiesto al Museo di Auschwitz un commento sulle migliaia di foto in giro sui social network che ritraggono visitatori in posa e sorridenti sui binari della morte e che ad alcuni utenti appaiono “irrispettose”: “Si tratta di incidenti. Non possiamo impedire di scattare foto in questo luogo, ma se vediamo comportamenti inappropriati abbiamo l’obbligo di reagire”.
A cura di Ida Artiaco
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Immagini da Instagram.

Sorridenti, spesso avvolti in una bandiera israeliana, in posa plastica e alla ricerca del profilo migliore per fare il pieno di like sui social network. Quello dei selfie dei turisti che visitano ogni anno il campo di concentramento di Auschwitz, che si trova in Polonia, dove sono morti almeno un milione e centomila ebrei, uccisi prevalentemente nella camere a gas, è un problema ormai noto. Già nel 2018 l'account ufficiale Twitter del museo del lager, diventato simbolo dell'Olocausto nel mondo, aveva pubblicato le foto di alcuni ragazzi, mentre posavano in equilibrio sui binari della tragedia. "Ci sono posti migliori per imparare a stare in equilibrio su una trave del luogo simbolo di centinaia di migliaia deportati alla morte", recitava il messaggio. Sempre quell'anno, addirittura, tre ragazze minorenni in gita con la scuola finirono sulla stampa internazionale dopo essersi fatte fotografare facendo il saluto romano davanti all'ingresso della struttura. Per questo, per mettere fine agli scatti goliardici in questo luogo sacro per la storia dell'umanità, lo stesso museo ha più volte invitato i turisti a rispettare la memoria di quel luogo. Ma la situazione, ancora oggi, non sembra essere cambiata.

Basta digitare su Instagram "auschwitz-birckenau concentration camp" per verificare quanti ancora siano gli utenti che si fanno fotografare sorridenti e in posa sui binari della morte. Ma non tutti sembrano apprezzare. "Recentemente ho avuto la sgradevole possibilità di notare un'ennesima mancanza di rispetto da parte del genere umano – ha segnalato una lettrice, di nome Pamela, a Fanpage.it -: sto parlando di ragazzi/e che, davanti ad un luogo in cui milioni di vite furono distrutte come Auschwitz-Birckenau, pur di avere qualche insulso like, scambiamo un luogo di commemorazione in un sfondo da shooting fotografico. Io ed alcuni miei amici abbiamo tentato di segnalare queste oscenità, ma purtroppo non c'è una voce di segnalazione come ‘non rispettoso', dato che è di questo che stiamo parlando, di rispetto. Ciò che vi chiedo è la possibilità di portare alla luce questa faccenda e di sensibilizzare più persone possibili".

Come sia possibile che ancora oggi, a 75 anni dalla liberazione del campo di concentramento, si verifichino ancora certi episodi, lo abbiamo chiesto direttamente al Museo di Auschwitz. "Sui social – ha detto a Fanpage.it Pawel Sawicki, portavoce del Museo, – si possono trovare fotografie accompagnate da un messaggio molto emotivo, che mostra che l'autore sapeva dove si trovava e aveva lo scopo di commemorare la visita. Ci sono anche casi, tuttavia, in cui è chiaramente visibile che gli autori di tali scatti lo hanno fatto per divertimento, senza essere consapevoli del luogo in cui si trovano, e talvolta il sito dell'ex campo viene utilizzato come palcoscenico per stupide battute. Immagini simili e comportamenti simili mancano di rispetto alla memoria delle vittime del campo. Si tratta piuttosto di incidenti, ma a prescindere dalla frequenza necessaria, riteniamo di avere l‘obbligo di reagire. Il confine tra i due tipi di immagini è molto fluido e il fatto stesso di scattare tali foto nello spazio del campo può essere percepito negativamente da altri. Si dovrebbe guardare la foto stessa, ma anche la motivazione del suo autore. Tuttavia non abbiamo in programma di vietare le foto nel sito, poiché la maggior parte delle persone scatta foto per la documentazione della loro visita, che non è irrispettosa. Le persone possono condividere quelle immagini e questo consente ad altri di vederle. Questo è l'importante. Circa l'80 percento dei nostri visitatori è guidato. Gli educatori sensibilizzano i visitatori al carattere e ai simboli del luogo in cui si trovano. Se vediamo comportamenti inappropriati, reagiamo. Questo è il nostro dovere. Succede anche che reagiamo alla pubblicazione di varie immagini inappropriate su Internet – contattando gli autori o cercando di sensibilizzare l'opinione pubblica. Sicuramente più spesso, tuttavia, promuoviamo belle fotografie scattate qui al Memorial, il cui ruolo è quello di commemorare la storia e le vittime di Auschwitz".

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