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Scrive biglietto e lo lascia sulla tomba dei genitori di Putin: “Avete cresciuto un mostro”. Condannata

Una pensionata di 60 di San Pietroburgo è stata condannata a due anni di libertà vigilata per aver “profanato” la tomba dei genitori di Vladimir Putin, lasciando un biglietto con su scritto: “Avete allevato un mostro e un assassino, sta causando tanto dolore e problemi. Il mondo intero sta pregando che muoia”.
A cura di Ida Artiaco
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"Portatelo a casa vostra. Avete cresciuto un mostro". È questo il messaggio scritto su un foglietto di carta lasciato sulla tomba dei genitori del presidente russo Vladimir Putin a San Pietroburgo da Irina Tsybaneva. Era l'ottobre del 2022 e ieri la donna, pensionata di 60 anni, è stata condannata a due anni di libertà vigilata dal tribunale distrettuale di Primorsky per "profanazione" motivata da "odio politico".

La donna ha infatti ammesso di aver compiuto il gesto dopo aver letto le notizie sulla guerra in Ucraina, scoppiata alla fine del febbraio precedente proprio per volere del leader del Cremlino. "Dopo aver visto la notizia, sono stata sopraffatta dalla paura, mi sono sentita molto male", ha detto Tsybaneva alla corte, secondo Novaya Gazeta, aggiungendo: "Ricordo a malapena di averlo scritto, non ho alcun ricordo del testo stesso. Mi rendo conto di aver ceduto alle mie emozioni e di aver commesso un atto irrazionale. Mi dispiace che le mie azioni possano aver offeso o influenzato qualcuno".

Immagine da Twitter.
Immagine da Twitter.

I pubblici ministeri avevano chiesto una pena sospesa di tre anni per Tsybaneva, che sul biglietto lasciato sulla tomba dei signori Putin li aveva appellati come "genitori di questo maniaco", come è stato riferito da alcuni siti indipendenti.

E poi ancora: "Avete allevato un mostro e un assassino, sta causando tanto dolore e problemi. Il mondo intero sta pregando che muoia", era scritto sulla nota, secondo quanto riferito da Novaya Gazeta Europe.

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L'avvocato di Tsybaneva ha detto che non si è dichiarata colpevole perché non ha profanato fisicamente la tomba o cercato pubblicità per la sua azione. La pensionata – che è stata inizialmente posta agli arresti domiciliari e le è stato impedito di visitare il cimitero Serafimovskoe di San Pietroburgo – non ha intenzione di presentare ricorso contro il verdetto.

Sempre ieri, un tribunale militare russo ha condannato Nikita Tushkanov, un insegnante di storia di Komi, nel nord-est della Russia, a cinque anni e mezzo di carcere per i suoi commenti sull'esplosione avvenuta lo scorso anno sul ponte di Kerch che collega la penisola ucraina di Crimea alla Russia continentale.

Tushkanov è stato giudicato colpevole per aver giustificato il "terrorismo" e "screditato" l'esercito russo dopo aver pubblicato un post sui social media a ottobre definendo l'esplosione del ponte "un regalo di compleanno" per Putin.

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