Scampato alla tragedia delle Torri gemelle, Stephen muore di coronavirus in Florida

La foto che lo ritraeva impaurito, insieme ad altri, mentre scappava in strada dall’enorme nuvola di fumo e detriti delle torri gemelle appena crollate alle sue spalle era diventata uno dei simboli della terribile tragedia dell’11 settembre 2001 ma anche la testimonianza che lui ce l’aveva fatta ed era sopravvissuto. A distanza di quasi venti anni da quella tragedia, Stephen Cooper purtroppo è stato ucciso da un’altra terribile minaccia che incombe sul mondo: il nuovo coronavirus che lo ha colpito e stroncato all'età di 78 anni. L’uomo non viveva più a New York, una delle città più colpite dal virus negli Stati Uniti, ma si era trasferito nello stato della Florida ma anche lì purtroppo il contagio lo ha raggiunto e ucciso.

Cooper è deceduto nei mesi scorsi a Delray Beach, in Florida, diventando così una delle prime 138 vittime di Covid nella contea di Palm Beach. Il suo volto verrà ricordato per sempre per quella foto diventata famosa tra gli americani ma anche nel mondo. Stephen Cooper stava consegnando dei documenti a Manhattan l'11 settembre 2001, quando un ufficiale di polizia disse a lui e ad altri di correre via, poco dopo la torre sud del World Trade Center era crollata alle sue spalle. I quello scatto Cooper si vede all’estrema sinistra, con gli occhiali e una camicia nera, mentre tiene ancora la busta coi documenti che avrebbe dovuto congegnare.

"Non si era accorto di essere stato fotografato fino a un paio di settimane dopo", ha raccontato un amico alla Cnn, ricordando: "Stava guardando un giornale o una rivista quando ha scoperto della foto e da allora ha tenuto quello scatto sempre nel suo portafoglio mostrandola alle persone che incontrava”.