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Covid 19

Regno Unito in allarme per la variante Delta: è il 40% più contagiosa, riaperture a rischio

Il Ministro della Salute Matt Hancock ha ammesso che la situazione è preoccupante dal momento che la variante Delta del Sars-Cov-2 nel Regno Unito è il 40 per cento più trasmissibile rispetto a quella del Kent (variante inglese), e che ciò complica la decisione sull’allentamento della restrizioni a partire dal 21 giugno.
A cura di Davide Falcioni
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La diffusione della variante Delta del coronavirus (la cosiddetta variante indiana) minaccia ogni giorno di più le riaperture nel Regno Unito: il paese, infatti, da giorni deve fare i conti con un aumento dei contagi: ieri, ad esempio, i casi accertati sono stati 5.341, più del doppio rispetto a una settimana fa, mentre resta fortunatamente ancora contenuto il numero dei decessi, che sono stati 4 portando il totale a 127.840 dall'inizio dell'emergenza sanitaria. Ieri il Ministro della Salute britannico, Matt Hancock, ha ammesso che la situazione è effettivamente preoccupante dal momento che la variante indiana del Sars-Cov-2 nel Regno Unito è il 40 per cento più trasmissibile rispetto a quella del Kent (variante inglese), e che ciò complica la decisione sull'allentamento della restrizioni a partire dal 21 giugno. "È più difficile gestire questo virus con la nuova variante Delta, ma crediamo che con due dosi di vaccino si ottenga la stessa protezione rispetto alla vecchia variante", ha detto Hancock, il quale ha poi annunciato che le vaccinazioni saranno aperte ai minori di 30 anni a partire dalla prossima oggi. "Questa settimana apriremo le vaccinazioni agli under 30 e quindi ci stiamo avvicinando al punto in cui saremo in grado di offrire il vaccino a tutti gli adulti in questo paese", ha affermato il ministro, sottolineando che vaccinare i bambini di età superiore ai 12 anni avrebbe i suoi "vantaggi" con la riapertura delle scuole.

Una decisione definitiva sulle riaperture nel Regno Unito dovrebbe arrivare all'inizio della prossima settimana ma le posizioni all'interno del governo Johnson sono piuttosto discordanti: alcuni membri dell'esecutivo potrebbero accettare uno slittamento di pochi giorni (di 7/10 giorni al massimo), altri invece protendono per una linea più prudenziale, altri ancora sono invece irremovibili sulla data del 21 giugno. Saranno dunque i dati di questa settimana a suggerire una decisione definitiva.

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