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Regno Unito, 47 giorni senza defecare: il giovane ha paura di essere arrestato per droga

L’incredibile storia di Lamarr Chambers, il ragazzo 24enne sospettato di essere un corriere della droga, è giunta al termine. La polizia ha deciso di rilasciarlo ed ora potrà essere ricoverato in ospedale: il ragazzo si tratteneva dallo scorso 17 gennaio.
A cura di B. C.
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Una vicenda grottesca quanto criticabile quella che arriva dal Regno Unito. Un sospetto trafficante di droga che per ben 47 giorni si è rifiutato di andare in bagno ad evacuare è stato finalmente rilasciato dalla polizia. Lamarr Chambers, 24enne, era sospettato dalla polizia dell’Essex di aver inghiottito alcune droghe prima di essere arrestato ad Harlow lo scorso 17 gennaio. Più volte gli agenti hanno ripetuto ai media inglesi che stavano aspettando che "facesse quello che doveva fare". Tuttavia, mentre i giorni si trasformavano in settimane, è apparso chiaro che la situazione di Chamberrs stava diventando sempre più dannosa per la sua salute.

Dopo 38 giorni di detenzione, il suo avvocato ha detto alla Corte dei Magistrati di Chelmsford che il ragazzo “preferisce morire” piuttosto che andare in bagno. I funzionari hanno chiesto al tribunale una proroga per tenere in custodia cautelare il 24enne in ben sette occasioni distinte; ma alla fine, dopo un mese e mezzo, il giovane è stato finalmente liberato per poter essere ricoverato in ospedale. Come scrive Metro.co.uk, La Procura della Repubblica della Corona ha fatto cadere le accuse nei suoi confronti in relazione al possesso con l’ intenzione spacciare droghe di classe A. Tuttavia, non appena queste accuse sono cadute, è stato riarrestato per un reato minore e rilasciato su cauzione.

Il vice capo della polizia BJ Harrington ha ammesso di trovre il caso di Chambers "molto insolito". "Sulla base di tutte le prove mediche in questo caso è più appropriato, sia nell'interesse dell'onorevole Chambers che della giustizia, assicurarsi che riceva il trattamento ospedaliero di cui ha bisogno", ha affermato l’agente. "Laddove i detenuti sono sospettati di ingerire o nascondere droghe all'interno del loro corpo, dobbiamo considerare anche il loro benessere e assicurare che tutte le prove siano prese per garantire un’azione giudiziaria adeguata. In alcuni casi ciò può comportare la detenzione continua di un sospetto, come autorizzato dai tribunali, per garantire che i farmaci siano approvati, conservati e testati. Tali prove costituiranno quindi la base delle successive accuse e dei procedimenti giudiziari”.

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