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Raffaele, scampato alla morte in Spagna: “Ero su un altro autobus”

“Sono estraneo ai fatti, non mi trovavo su quell’autobus bensì su un altro” ha dichiarato a Fanpage.it Raffaele Catania che, stando alle prime indiscrezioni, sarebbe scampato alla strage delle studentesse.
A cura di Fabio Giuffrida
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Tra le prime indiscrezioni trapelate si parlava anche di due studenti siciliani, uno di Gela e l'altro di Messina, che si sarebbero trovati a bordo del pullman che in Spagna ha causato la morte di 13 giovanissimi studenti in Erasmus. Un divertimento, un'esperienza di vita finita in tragedia. Tra questi ci sarebbe stato anche Raffaele, originario di Gela, che contattato da Fanpage.it, ha precisato: "Non ho niente da dire perché non mi trovavo su quell'autobus bensì su un altro". "Svegliarsi la mattina e trovare tanti messaggi di amici preoccupati che io mi trovassi lì, mi ha fatto pensare molto a quello che è successo e al ‘se fosse successo a me'. Tutto qui" ci ha scritto Raffaele. Riportare notizie non corrispondenti a verità "è irrispettoso verso le ragazze che sono morte" ha concluso.

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Raffaele: "In un attimo puoi perdere tutto"

Ma cosa è accaduto? Perché Raffaele è finito sulla lista degli studenti scampati alla strage? Il ragazzo, che ha studiato al Politecnico di Torino e che si trovava in Spagna per il progetto Erasmus, poche ore fa aveva pubblicato sul social network Facebook un post con su scritto: "E' proprio in questi momenti che si vede quante persone ti vogliono bene, grazie a tutti per i messaggi. Io e i miei amici stiamo tutti bene […] In un momento puoi perdere tutto". Da qui l'ipotesi che Raffaele potesse trovarsi a bordo del pullman della morte (8 le vittime italiane che Raffaele "spera di non conoscere", ndr). "Ho scritto quel messaggio per rassicurare tutti i miei cari ed amici che mi hanno scritto per avere mie notizie ma sono estraneo ai fattiha ribadito a Fanpage.it.

Non si trovava sul bus della morte

Anche gli amici di Raffaele precisano: "Non ha mai dichiarato di essersi trovato nel bus ‘sfortunato', se così si può chiamare, o di aver rischiato la sua incolumità".

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