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Covid 19

Perché Israele sta già preparando la nuova campagna vaccinale contro il Covid

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha annunciato di aver concluso accordi con Pfizer e Moderna per far arrivare nel suo Paese 16 milioni di dosi aggiuntive di vaccino anti Covid entro sei mesi per garantire a tutti, inclusi i minori, una più estesa protezione contro il Coronavirus e le sue varianti: “Preparate le spalle e anche i bambini”.
A cura di Ida Artiaco
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Solo domenica scorsa Israele ha eliminato l'obbligo di mascherina all'aperto come ennesimo passo verso il ritorno alla normalità in seguito al successo della campana di vaccinazione, che è stata definita la più veloce del mondo. In poco più di 4 mesi l'81% della popolazione over 16 ha ricevuto entrambe le dosi, con il conseguente drastico calo di contagi e ospedalizzazioni. Ma il Paese, che è diventato modello di efficienza nella somministrazione dei vaccini anti Covid, già si sta preparando per la prossima campagna vaccinale, che, come ha ribadito oggi il premier Benyamin Netanyahu, dovrà partire entro sei mesi e dovrà coinvolgere anche i minori. "Preparate – ha detto ricorrendo alla slogan della prima campagna di immunizzazione – le spalle e anche i bambini", annunciando nuovi accordi con i principali produttori di vaccini a mRna, che saranno approvati anche per i più piccoli entro l'inizio del nuovo anno.

"Siamo d'accordo con Pfizer e Moderna per acquistare in totale 16 milioni di dosi di vaccino in più per i cittadini di Israele" per garantire a tutti una più estesa protezione contro il Coronavirus e le sue varianti, ha detto Netanyahu in conferenza stampa, anche se non ha specificato le tempistiche di queste consegne. Già ieri, il premier e il ministro della Salute Yuli Edelstein avevano annunciato che il Paese ha acquistato 9 milioni di dosi aggiuntive di Pfizer che arriveranno nel 2022. Insomma, Israele procede sulla strada del ritorno alla normalità dopo un anno difficile.

Tuttavia, preoccupazione al momento arriva dall'India: sette viaggiatori di ritorno sono risultati positivi alla variante indiana, sui cui gli esperti stanno ancora conducendo studi per verificarne la maggiore contagiosità rispetto al ceppo originario. "Nei prossimi giorni sapremo quali azioni intraprendere. Se c'è qualcosa che tiene sveglio la notte il personale del ministero della Salute è l'ingresso di varianti di Coronavirus dall'estero", ha aggiunto Edelstein. Non è ancora chiaro se i vaccini contro il Coronavirus al momento disponibili proteggano contro questo nuovo ceppo. Il ministero della Salute ha pertanto sottolineato l'importanza di osservare i protocolli di quarantena per coloro che tornano dall'estero in Israele, soprattutto da paesi dove i tassi di infezione sono ancora alti.

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