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Parigi, incendio nella sede delle Femen. Ancora ignote le cause

Le attiviste Femen denunciano “troppe coincidenze”, non è stato un incidente. La polizia ha aperto un’inchiesta per capire le cause dell’incendio.
A cura di Laura Murino
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La sede parigina delle Femen è stata devastata nella notte tra sabato e domenica da un incendio. Le cause del rogo sono ancora ignote. Il fuoco si è propagato per tutto il secondo piano dell’edificio che si trova nella periferia nord-orientale di Parigi, nel diciottesimo arrondissement. La polizia ha aperto un’inchiesta sull'accaduto, anche se hanno già ipotizzato che si sia trattato di un incidente. Tuttavia, le attiviste hanno denunciato “molte coincidenze”, tra le quali una strana telefonata ricevuta nei giorni precedenti al rogo nella quale venivano chiamate “streghe che meritano di bruciare”. Pauline Hillier ha raccontato a FRANCE 24 di aver sentito il rumore di un vetro rotto prima di vedere le fiamme alzarsi. Non ci sono stati feriti tranne un’attivista che dormiva al secondo piano che ha riportato “leggere bruciature e un paio di vesciche sul braccio”.

L’incendio è scoppiato nella camera dove solitamente dormiva l’attivista ucraina Inna Shevchenko; tuttavia, al momento del rogo, non si trovava nell'edificio. La ragazza di 23 anni, che da poco ha ricevuto l’asilo politico in Francia, era stata scelta per rappresentare la Marianna sui francobolli francesi in occasione del 14 luglio. Questa scelta dell'artista aveva dato il via a numerose polemiche da parte della destra religiosa verso il gruppo delle Femen. Nel palazzo, inoltre, erano ospitati anche le due ragazze tunisine, Pauline Hillier e Marquerite Stern, che sono state detenute in Tunisia per un mese per aver manifestato a sostegno di Amina.

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