Paracadute si apre prima del lancio e si impiglia all’aereo: atterraggio d’emergenza in Australia

Un lancio con il paracadute si è trasformato in un'emergenza estrema nei cieli del Queensland, in Australia, quando la vela di riserva di un paracadutista si è aperta accidentalmente e si è impigliata nella coda dell’aereo da cui stava per lanciarsi. L’episodio, avvenuto lo scorso settembre, è stato ricostruito in un video e in un rapporto diffusi dall’Australian Transport Safety Bureau (ATSB).
Secondo quanto emerso dall’indagine, il paracadutista – indicato come “P1” nei documenti ufficiali – si trovava a circa 15mila piedi di quota (circa 4,5 Km) insieme ad altri 16 atleti. Nel momento che precedeva il salto, la maniglia del paracadute di riserva si è agganciata a una parte dell’ala, provocandone l’apertura immediata. La vela si è gonfiata all’istante, trascinando l’uomo all’indietro e facendo perdere l’equilibrio a un altro paracadutista, che è precipitato in caduta libera.
Il paracadute, di colore arancione, si è poi avvolto attorno alla coda del velivolo, lasciando l'uomo sospeso sotto il piano di coda. Il pilota ha avvertito un improvviso cambiamento dell’assetto dell’aereo, con il muso che tendeva a salire e una rapida perdita di velocità. In un primo momento ha temuto uno stallo; solo successivamente è stato informato che un paracadutista era rimasto bloccato all’esterno.
Mentre in cabina l’equipaggio cercava di mantenere il controllo del mezzo, agli altri paracadutisti è stato ordinato di lanciarsi per ridurre i rischi: in 13 hanno lasciato l’aereo, mentre due sono rimasti a bordo per seguire l’evolversi della situazione. Nel frattempo, il paracadutista intrappolato ha iniziato a tagliare le funi del paracadute di riserva con un coltello a uncino, uno strumento non obbligatorio ma progettato proprio per le emergenze. Ci è voluto meno di un minuto per recidere 11 cavi, un’operazione che lo stesso paracadutista ha poi descritto come più complessa del previsto.
Dopo che anche gli ultimi due paracadutisti si sono lanciati, il pilota ha potuto osservare i resti del paracadute ancora avvolti alla coda e i danni riportati dallo stabilizzatore orizzontale. Via radio ha avvertito il controllo del traffico aereo di essere pronto ad abbandonare l’aereo nel caso in cui la coda avesse ceduto. L’ipotesi più temuta, però, non si è verificata: il velivolo è riuscito ad atterrare in sicurezza all’aeroporto di Tully, sebbene con danni strutturali considerati significativi.
Esperti del settore hanno evidenziato l’eccezionalità dell’evento. Dan Brodsky-Chenfeld, campione mondiale di paracadutismo, ha ricordato che incidenti simili sono rarissimi e che la criticità maggiore, in questo caso, è stata proprio l’apertura del paracadute di riserva, che non può essere sganciato con i sistemi standard. "Quando succede — ha spiegato — l’unica opzione è tagliare le funi".