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Pakistan, valanga travolge 7 alpinisti: tra loro ci sono 4 italiani

Sette alpinisti tra cui quattro italiani sono stati travolti da una valanga in Pakistan. Lo riferiscono soccorritori pakistani. L’incidente è avvenuto nelle prime ore del mattino, a quota 5.300 metri nella valle di Ishkoman, nel distretto di Ghizer. L’esercito pachistano sta organizzando una missione di soccorso.
A cura di Susanna Picone
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Una valanga ha travolto sette alpinisti impegnati in una spedizione in Pakistan. Lo riferiscono soccorritori pakistani  sottolineando che gli alpinisti travolti sono quattro italiani e tre pachistani. A quanto si apprende, l’incidente è avvenuto nelle prime ore del mattino, a quota 5.300 metri nella valle di Ishkoman, nel distretto di Ghizer in Pakistan. L’esercito locale sta organizzando una missione di soccorso che però, a quanto emerso, non partirà prima di domani a causa delle condizioni meteo e della lontananza della base dal luogo dell’incidente che ha coinvolto i nostri connazionali. L'incidente è avvenuto in una zona remota e le comunicazioni sono difficili.

La valanga avrebbe fatto una vittima: sarebbe uno dei tre pakistani – L’ambasciatore italiano in Pakistan, Stefano Pontecorvo, è subito entrato in contatto con le autorità e, secondo quanto scrive "La Gazzetta dello Sport", avrebbe avuto informazioni secondo le quali la valanga che ha travolto la spedizione italiana nella valle di Ishkoman avrebbe fatto una sola vittima, uno dei tre pakistani che accompagnavano i quattro alpinisti italiani. Secondo quanto riferisce l'ambasciata italiana a Islamabad, non ci sarebbero dunque vittime italiane.

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La spedizione è guidata da Tarcisio Bellò, rimasto ferito – Secondo quanto riferito da fonti dei soccorritori pachistani, la spedizione è guidata da Tarcisio Bellò, che sarebbe rimasto ferito, e composta da Luca Morellato, David Bergamin e Tino Toldo. I pachistani sono Nadeem, Shakeel e Imtiaz. L'obiettivo della spedizione è una cima inviolata di circa 5.800 metri nell'area dell'Hindu Kush, individuata nel 2017 dall'alpinista Franz Rota Nodari, scomparso nel marzo del 2018 sul Concarena. A lui, oltre che a Daniele Nardi e Tom Ballard – i due alpinisti morti nel febbraio scorso sul Nanga Parbat – è dedicata la spedizione guidata da Bellò.

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