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Nuova ondata di influenza aviaria in Giappone: è la seconda in meno di un mese

Per la seconda volta in meno di un mese una nuova ondata di influenza aviaria è stata localizzata a Miyazaki, in Giappone. Le autorità locali dovranno abbattere almeno 36.000 polli a Miyakonojo, città sede di uno dei principali stabilimenti di produzione di carne della regione. Intanto aumenta il nervosismo degli agricoltori per quello che appare essere un virus ad alta patogenicità.
A cura di Susanna Picone
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Il Giappone, che nel mese di novembre ha affrontato un preoccupante aumento di contagi da Coronavirus, continua ad avere ancora il problema dell’influenza aviaria. Per la seconda volta in meno di un mese una nuova ondata di influenza aviaria è stata localizzata a Miyazaki, nella prefettura a sud ovest dell’arcipelago asiatico. Secondo quanto riferisce la Jiji Press, le autorità locali hanno deciso di abbattere almeno 36.000 polli a Miyakonojo, città sede di uno dei principali stabilimenti di produzione di carne della regione, mentre aumenta il nervosismo degli agricoltori della zona per quello che appare essere un virus ad alta patogenicità. Le prime positività all’aviaria nel pollame allevato sono state riscontrate in seguito alla morte sospetta di 72 galline. Un test genetico degli esperti medici ha confermato la presenza dell'agente patogeno.

Un mese fa l'abbattimento di circa 330.000 polli nella prefettura di Kagawa – La prefettura locale a Miyazaki ha ordinato lo stop del trasferimento di animali e di merce per 94 fattorie localizzate in un perimetro di dieci chilometri dallo stabilimento in cui è apparso il virus, per un totale di 4,3 milioni di animali. Sempre in Giappone, a inizio settimana erano stati segnalati altri casi di influenza aviaria nelle città vicine di Hyuga e Tsuno e solo un mese fa nella prefettura di Kagawa la scoperta del virus aveva portato all'abbattimento di circa 330.000 polli. Operazione che è stata portata a termine in dieci giorni con l'aiuto delle forze di Autodifesa. In quella occasione il governo decise di alzare l'allerta al massimo livello su una scala di 3, in seguito all'analoga emergenza riscontrata in Corea del Sud una settimana prima.

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