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New York, legge vieta di discriminare le persone in base ad altezza e peso

Il sindaco della Grande Mela, Eric Adams, ha firmato ieri una legge che vieta la discriminazione basata sulle dimensioni del corpo aggiungendo peso e altezza all’elenco delle categorie protette come razza, sesso e religione.
A cura di Davide Falcioni
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La città di New York in prima linea nella battaglia contro le discriminazioni ai danni di chi è obeso. Il sindaco della Grande Mela, Eric Adams, ha firmato ieri una legge che vieta la discriminazione basata sulle dimensioni del corpo aggiungendo peso e altezza all'elenco delle categorie protette come razza, sesso e religione. "Meritiamo tutti lo stesso accesso al lavoro e ad una casa indipendentemente dal nostro aspetto", ha dichiarato il primo cittadino della metropoli.

Il democratico, che ha raccontato in un libro la sua lotta per ridurre il diabete attraverso una dieta a base di verdure, ha affermato che l'ordinanza "aiuterà a creare condizioni di parità per tutti i newyorkesi, creerà luoghi di lavoro e ambienti più inclusivi e proteggerà dalla discriminazione". La misura entrerà in vigore dal prossimo novembre.

Alcuni manager d'azienda si sono opposti al provvedimento sostenendo che comporterà costi elevatissimi. L'obesità negli Stati Uniti è una vera e propria piaga e colpisce 70 milioni di persone, 35 milioni donne e 35 milioni uomini. Altri 99 milioni sono sovrappeso. Altre città americane hanno vietato la discriminazione basata sul peso e sull'aspetto fisico, tra cui San Francisco, Washington e Madison, in Wisconsin. Il Michigan, invece, ha vietato le discriminazioni sul posto di lavoro a causa del peso già nel 1976.

Il consigliere comunale di New York Shaun Abreu, promotore della norma, ha dichiarato: "La discriminazione legata al peso è un fardello silenzioso che le persone hanno dovuto portare", spiegando di aver acquisito consapevolezza sul tema da quando, durante la pandemia di Coronavirus, è ingrassato di quasi 20 chili. Abreu ha detto di aver notato un cambiamento nel modo in cui veniva trattato dagli altri: "Le persone in sovrappeso vengono discriminate senza appello e la società dice che va benissimo così".

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