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Maternità, proposta in Svizzera: congedo parentale di 38 settimane ai neo-genitori

In Svizzera la Commissione Federale per le Questioni Famigliari ha proposto al Governo di introdurre il principio del congedo maternità di 38 settimane, per entrambi i genitori: 14 settimane per la madre, come già avviene, 8 per il padre, mentre le restanti 16 da suddividere tra la neo-mamma e il neo-papà, in base alle esigenze.
A cura di Susanna Picone
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Un congedo parentale di trentotto settimane, di cui otto per il padre e quattordici per la madre (come già avviene) e il resto da spartire secondo i bisogni. È la nuova proposta della Commissione federale di coordinamento per le questioni famigliari (COFF) in Svizzera. La proposta si basa su un’analisi di 140 studi scientifici prodotti in tutto il mondo, tra il 2010 e il 2017. L’obiettivo sarebbe quello di coinvolgere maggiormente la figura paterna nella crescita del bambino e avere maggiori vantaggi economici. Il gruppo extraparlamentare di scienziati ed esperti, tra cui sociologi, operatori sanitari e psicologi, in un rapporto dal titolo “Congedo parentale, un buon investimento” anticipato dalla stampa elvetica, spiega che la nuova proposta sarebbe vantaggiosa per la famiglia, ma anche per l’economia nel suo complesso. Ai congedi corrisponderà l’80% dello stipendio e, secondo la proposta, vi si potrà fare ricorso fino a 3 anni dopo la nascita del figlio. Anja Wyden Guelpa, presidente della commissione  ha spiegato a Le Matin che questo congedo “flessibile” e “suddivisibile” tra i genitori, consentirebbe tra le altre cose alla madre di riprendere prima il lavoro e di non essere costretta ad aspettare. Riguardo i benefici economici, Le Matin riporta che con questo provvedimento si combatterebbe “la mancanza di personale qualificato e la perdita di entrate fiscali”. Quanto agli oneri per le casse elvetiche, la proposta “costerebbe fino a 1,7 miliardi di franchi all’anno”.

Le reazioni – La proposta delle trentotto settimane di congedo parentale ha fatto infuriare il presidente dell’Unione svizzera delle arti e mestieri, Jean-François Rime, che come si legge sui media elvetici ha chiesto addirittura la soppressione di tutte le commissioni extraparlamentari perché a suo dire “inutili”. “Sono tutte teorie: io sono presidente dell’Unione svizzera delle arti e mestieri che rappresenta le piccole e medie aziende. Tante imprese impiegano una manciata di collaboratori. Come devono fare se improvvisamente qualcuno rimane a casa per mesi per un congedo maternità?”, ha spiegato a Rsi.ch. “Trovo che ci siano troppe commissioni extraparlamentari che si esprimono su temi e argomenti inutili – ha aggiunto Rime –. È compito dei parlamentari occuparsi di politica e di elaborare le leggi. Ed è all’interno delle commissioni delle due Camere federali che vanno analizzati i problemi”.

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