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Mariupol, il video dei soldati russi che terrorizzano gli studenti in classe: “La vittoria sarà nostra”

A Mariupol alcuni studenti sono tornati in aula nella scuola No. 53 della città. Le immagini delle forze armate russe che terrorizzano una studentessa tra i banchi sono diventate virali. Le riprese delle lezioni, rilanciate dall’agenzia russa Tass, sarebbero parte della propaganda russa per mostrare la “nuova normalità”
A cura di Gabriella Mazzeo
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La scuola No. 53 di Mariupol ha riaperto le sue porte ad alcuni degli studenti della città martoriata dall'assedio russo. Alcuni ragazzi hanno fatto ritorno in classe e le immagini delle lezioni sono state riprese dall'agenzia Tass. Sul banco, solo libri in russo. Sono diventate in poco tempo virali le immagini del politico pro-Russia Andrey Turchak in un'aula insieme allo statista della "Repubblica Popolare di Doneck" Denis Pushilin che asserisce davanti a una studentessa spaventata che "la vittoria presto sarà russa, il nemico sarà sconfitto".

La vicenda della scuola di Mariupol è complessa. Le riprese dettagliate delle lezioni iniziate da due giorni suggeriscono un'operazione di propaganda. "Turchak sostiene che Mariupol sia territorio della Federazione Russa davanti a una scolaretta che sta letteralmente partecipando a un servizio fotografico in una città devastata che non ha scuole e non ha classi" scrive su Twitter il giornalista del Wall Street Journal Yaroslav Trofimov.

La resistenza militare ucraina continua ad essere attiva nell'acciaieria Azovstal mentre la città di Mariupol è costantemente assediata e bombardata, ormai allo stremo delle sue forze. La presa della città è fondamentale per la Russia, soprattutto nel nuovo piano di conquista del Dobass entro il 9 maggio. Il Cremlino ha offerto ai soldati Ucraini il cessate il fuoco nella giornata di mercoledì in cambio della resa. I militari ucraini non hanno voluto deporre le armi, ma hanno comunque accettato il cessate il fuoco per permettere l'apertura di corridoi umanitari. La caduta della città rappresenta una linea rossa per Zelensky che non sembra disposto a trattare. Dalla parte ucraina però è arrivata i queste ore l'offerta di un negoziato proprio nella città al centro di alcuni dei bombardamenti più sanguinosi dell'invasione russa.

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