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Lola stuprata e uccisa a 12 anni in Francia: in un video la killer al bar con la bimba in valigia

Il filmato è stato mostrato alla Corte d’Assise di Parigi nel processo che finalmente si è aperto in tribunale dopo tre anni di battaglie legali sulle condizioni psicologiche della donna, all’epoca dei fatti 24enne. In quella valigia c’era il corpo martoriato della piccola Lola, una bambina francese di 12 anni rapita, stuprata e uccisa.
A cura di Antonio Palma
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Una donna che con fare calmo entra con delle valigie in un bar, appoggia la più pesante a terra e poi si siede e cerca di mostrare il contenuto al suo interlocutore seduto di fronte a lei. In quella valigia c'era il corpo martoriato della piccola Lola, una bambina francese di 12 anni rapita, stuprata e uccisa poco prima dalla stessa donna. La macabra scena in un video delle telecamere di sorveglianza del bar finito ora agli atti del processo in corso contro l'assassina, Dahbia Benkired, autrice del terribile diritto che sconvolse la Francia nel 2022.

Il processo a Parigi e il videro della killer

Il filmato è stato mostrato alla Corte d'Assise di Parigi venerdì scorso nel processo che finalmente si è aperto in tribunale dopo tre anni di battaglie legali sulle condizioni psicologiche della donna, all'epoca dei fatti 24enne. Come ricostruito dall'inchiesta, dopo aver costretto con la forza la ragazzina a seguirla nell'appartamento, la donna l'avrebbe violentata e seviziata più volte con delle forbici e un taglierino prima di ucciderla il 14 ottobre 2022 soffocandola con del nastro adesivo su bocca e naso.

L'assassina poi ha messo una piccola vittima in una valigia andandosene in giro come se nulla fosse, A questo punto l'incontro con l'uomo ripreso dal video del bar. Nel filmato lei indica la valigia, la socchiude e sembra esortarlo a guardare all'interno. L'uomo sembra chinarsi per vedere ma non è chiaro se poi si sia accorto effettivamente della presenza del cadavere. I filmati mostrati in tribunale hanno rivelato l'agghiacciante viaggio della donna dopo l'omicidio. La 27enne è andata al bar di fronte all'appartamento dove si è consumato il delitto, poi ha caricato i suoi effetti su un'auto a noleggio allontanandosi prima di tornare sul posto la stessa serae abbadonare la valigia.

“Era in difficoltà mentre trasportava quella valigia, pensavamo ci fosse qualcosa di pesante e lei era piuttosto magra ma non abbiamo mai pensato che fosse un cadavere. Erano le 17 e lei se ne stava andando in giro con quella valigia, l'ha persino lasciata fuori da un bar ed è andata alla panetteria di fronte a comprare un croissant come se niente fosse" Aveva raccontato all'epoca dei fatti un vicino.

La killer impassibile: "Anche io sono stata violentata"

Durante il filmato, l'imputata è rimasta completamente impassibile così come quando sono stati rivelati i raccapriccianti dettagli dell'assassinio. Secondo gli investigatori della polizia che si sono occupati del caso. La stessa freddezza era stata mostrata dalla donna subito dopo l'arresto. I poliziotti chiamati a testimoniare in aula hanno raccontato come la donna non si sia fatta per nulla impressionale dalle foto che gli agenti le mostravano del corpo seviziato della dodicenne "Non mi tocca" continuava a ripetere Dahbia Benkired dicendo che anche lei era stata violentata, che aveva perso i suoi genitori, che sono morti davanti ai suoi occhi.

"Mi dico che ero pazza, che non ero io, che non mi riconosco nei video" ha dichiarato la donna in tribunale dopo la visione del filmato. Secondo l'accusa a scatenare la sua Furia omicida il desiderio di vendetta nei confronti della madre della dodicenne, portinaia del palazzo, che le aveva semplicemente rifiutato le chiavi di un appartamento. La terribile scoperta quando la valigia fu ritrovata, intorno alle undici e mezzo di sera, a pochi metri dal palazzo da un clochard che avvertì la polizia. Se condannata, Dahbia Benkired rischia l'ergastolo.

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