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Covid 19

L’Irlanda torna in lockdown, solo le scuole restano aperte: “Sono i luoghi più sicuri”

Il governo irlandese ha deciso di indire un nuovo lockdown generalizzato a causa dell’aumento dei contagi da coronavirus: solo le scuole continueranno a rimanere aperte dal momento che si sono rivelate i luoghi in assoluto più sicuri. Bar, ristoranti e altre attività non indispensabili saranno invece chiusi.
A cura di Davide Falcioni
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Tutto chiuso tranne le scuole. L'Irlanda ha compiuto una scelta coraggiosa e decisamente contro corrente nella lotta al coronavirus: in linea con quello che è accaduto anche nel Regno Unito, infatti, dai primi di settembre il paese ha visto la curva dei contagi tornare a piegarsi nuovamente verso l'alto e per questo all'inizio della settimana il primo ministro Micheal Martin, in un discorso in televisione, ha annunciato l'inizio di un nuovo lockdown generale da cui sono state però escluse le scuole. Lo sforzo delle prossime sei settimane, ha dichiarato, potrebbe dare l’opportunità di “celebrare il Natale” abbassando i contagi in modo significativo. Il lockdown impone la chiusura di bar, ristoranti, centri estetici e tutti gli altri esercizi non  essenziali. I cittadini sono stati invitati a "restare a casa", e si sarà autorizzati a spostarsi  solo per recarsi al lavoro.

Le scuole sono i luoghi più sicuri: tanti controlli e pochi contagi

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Tra coloro che ogni mattina dovranno continuare a puntare la svegli ci sono studenti e insegnanti; contrariamente a quanto si riteneva nei mesi scorsi, infatti, le scuole si sono dimostrate tra i luoghi più sicuri e vigilati. Su circa quattromila istituti, infatti, solo in 73 sono stati circoscritti dei focolai di coronavirus; nelle scorse settimane 10.513 tra studenti e insegnanti sono stati testati in massa dopo la rilevazione di un caso positivo in un ambiente scolastico. Questi test hanno prodotto altri 246 casi. Grazie ai controlli quotidiani, quindi, le scuole hanno dimostrato di essere luoghi significativamente più sicuri rispetto a tutti gli altri e la speranza è naturalmente che il sistema regga e i contagi non raggiungano studenti e insegnanti.

In molti, tuttavia, ravvisano il rischio che ciò possa accadere. Un po' come sta avvenendo in Italia, infatti, il sistema di test e tracciamento dei contatti dei positivi sta iniziando a scricchiolare sotto il peso dei contagi e a causa della carenza di personale sanitario. La diga finora ha retto alla grande e il coronavirus è entrato nelle scuole molto meno che nelle case e nei luoghi di lavoro, però si segnalano episodi preoccupanti. Il preside della Tarbert Comprehensive School di Co Kerry, ad esempio, ha deciso di fermare le lezioni dopo sette casi confermati nei giorni scorsi. Alla St Mary's National School di Crosserlough , il dirigente scolastico ha suggerito ai genitori di tenere i figli a casa a causa di alcune positività e alla Hartstown Community School di Dublino, dopo tre positivi in pochi giorni, i genitori hanno preso d'assalto i laboratori analisi.

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