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“L’FBI permise gli abusi sessuali sulle ginnaste USA”; l’accusa della campionessa Simone Biles

Simone Biles, Mckayla Maroney, Maggie Nichols e Aly Raisman – campionesse della ginnastica statunitense – hanno lanciato durante un’audizione al Senato un duro atto d’accusa contro l’FBI, colpevole di aver ignorato le denunce sugli abusi sessuali commessi da un medico della Federazione. “Che senso ha denunciare un abuso se gli agenti dell’Fbi seppelliscono quel rapporto in un cassetto?”.
A cura di Davide Falcioni
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È stato un "J'accuse" pesante quello che Simone Biles, Mckayla Maroney, Maggie Nichols e Aly Raisman – campionesse della ginnastica statunitense – hanno lanciato contro l'Fbi nel corso dell'audizione che si è tenuta oggi alla commissione Giustizia del Senato: le quattro atlete hanno esplicitamente puntato il dito contro il Federal Bureau of Investigation accusandolo di aver colpevolmente sottovalutato le denunce di violenza sessuale sporte nei confronti dell'ex medico della nazionale, Larry Nassar. Tutte e quattro hanno affermato di essere state vittime di Nassar, condannato nel 2018 a una pena che va dai 40 ai 175 anni di carcere per abusi sessuali su più di 150 ginnaste.

Sotto processo quest'oggi però non era Nassar bensì l'Fbi, che avrebbe dovuto impedire le violenze e interromperle punendo i responsabili. Nel corso dell'audizione Biles ha dichiarato: "Sembra davvero che l'Fbi abbia chiuso gli occhi su di noi. Deve essere inviato il messaggio che se permetti a un predatore di danneggiare dei minori, le conseguenze saranno rapide e gravi". Mckayla Maroney è stata anche più dura: "Hanno permesso a un molestatore di minori di rimanere libero per più di un anno e questa inazione ha consentito a Nassar di continuare con i suoi abusi. Che senso ha denunciare un abuso se gli agenti dell’Fbi seppelliscono quel rapporto in un cassetto?".

La prima denuncia nei confronti di Larry Nassar venne presentata nel 2015 ma per anni il medico ha potuto continuare indisturbato a frequentare le atlete abusando spesso di loro; durante l’audizione di oggi al Senato statunitense è stata analizzata la gestione delle indagini da parte dell’Fbi. Tra i testimoni sono previsti anche il direttore del Bureau, Christopher Wray, e l’ispettore generale del dipartimento di Giustizia, Michael Horowitz. In un rapporto di luglio, Horowitz ha affermato che svariate violazioni dei protocolli hanno portato a mesi di ritardo e che mentre l’indagine era in stallo l’ex medico ha abusato di decine di altre vittime. I funzionari dell’Fbi "non hanno risposto alle accuse con la serietà e l’urgenza che avrebbero meritato e richiesto — si legge nel dossier —. Hanno commesso numerosi errori e violato molteplici regole del Bureau".

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